Pepe Reina e l’azzurro, la profezia di Michele
Pepe Reina e quel futuro azzurro che sapeva di profezia. Tredici anni fa, il suo viaggio a Napoli, quella che poi sarebbe diventata la sua seconda casa
[ads1] Un amore così grande, un amore così… recitano alcune righe di una famosa canzone di Claudio Villa. Stiamo parlando del feeling, del cordone ombelicale che lega il portiere azzurro, Pepe Reina, alla nostra amata città: Napoli.
Pepe aveva già difeso i pali della Ssc Napoli nella stagione 2013-2014, fortemente voluto da Rafa Benitez che lo aveva portato al San Paolo in prestito. Lo scorso anno, una stagione monotona, al Bayern Monaco, dove Reina ha trovato poco spazio, vista la presenza del confermatissimo portiere tedesco Manuel Neuer.
Eppure, Pepe, a Napoli, ci era tornato più volte, pizzicato dai fotografi qua e là, in compagnia dei suoi amici Paolo Cannavaro, Gonzalo Higuain e Josè Maria Callejon. Un suo ritorno, insomma, era nell’aria…
Ma come nasce l’amore del portierone azzurro per Napoli? Una profezia, quella del tassista Michele, ci aveva visto giusto. Ma chi è Michele?
Tredici anni fa, Pepe era sbarcato a Napoli per una crociera e non aveva rinunciato ad un giro per le stradine di Napoli. Aveva poi incontrato un tassista, un certo Michele, che non avrebbe resistito a mostrargli il San Paolo di Fuorigrotta e gli avrebbe detto:
“Mi auguro che un giorno possa giocare nel Napoli”.
E Reina: “Chissà, per il momento ti invierò una mia maglietta”
Tredici anni dopo, la profezia si è avverata. E Pepe, uomo che non dimentica, avrebbe chiesto più volte ad alcuni tassisti: Conoscete un certo Michele? Numerose le risposte negative, eppure qualche tempo fa, un uomo gli avrebbe dato una grande gioia: Certo, Michele è mio padre.
Reina e Michele si sono incontrati dopo tredici anni proprio allo stadio San Paolo di Fuorigrotta. Che dire? Certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano…
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