5 Maggio 2021

Pedopornografia, adescava le bambine in chat

Foto di repertorio si ringrazia UIL Pavia

Pedopornografia

Pedopornografia, si fingeva adolescente su Instagram, Facebook e Tiktok per ottenere foto e video da minorenni

Napoli – La Procura della Repubblica del Tribunale di Palermo a seguito di una denuncia sporta dai genitori di un minore presso la Stazione di Palermo Borgo Nuovo ha provveduto ad una perquisizione nei confronti di un uomo di 27 anni originario di Monterusciello accusato di pedopornografia. L’uomo in questione, senza alcun precedente penale, in seguito alla perquisizione ha dato prova di essere l’artefice del misfatto. Il ragazzo, in possesso di due telefoni cellulari, attraverso i suoi profili Instagram, Facebook e Tik Tok (molto in voga, quest’ultimo, tra i più piccoli) adescava le sue vittime chiedendo di inviargli foto e video che li ritraessero in scene sessuali o mostrassero parti intime.

Le vittime sono tutti ragazzini di età compresa tra i 10 e i 15 anni. Attualmente la procura di Napoli ha sottoposto a sequestro l’intero materiale. Per il ragazzo è scattato l’arresto e il conseguenziale trasferimento presso il carcere di Napoli Poggioreale.

Una piaga in crescita

In seguito alla crisi pandemica, secondo il capo procuratore Federico Cozzi, i casi di pedopornografia sono aumentati vertiginosamente. I casi, infatti, sono aumentati del 132%, +90% degli abusanti indagati.

Il capo procuratore di Genova, così come riportato anche da Ansa.it, ha affermato quanto segue: “Assistiamo a un forte incremento di casi di pedopornografia minorile veicolata attraverso i cellulari. Si tratta di ragazzini anche sotto i 12 anni che, a volte in cambio di piccoli regali, mandano foto e video ammiccanti ma molto più spesso hard”. “Una prassi sempre più diffusa e che ci preoccupa. A volte sono anche i fratelli maggiori a spingere i più piccoli a scattarsi foto o a fare video da condividere poi con chi li ha adescati”.

    “Occorre – conclude il procuratore in merito al fenomeno della pedopornografia – un maggiore controllo da parte dei genitori e degli insegnanti dei cellulari, dell’uso che i ragazzini ne fanno. Gli adescatori sono molto subdoli e puntano magari a volte anche sul narcisismo della vittima. Si parte magari con foto e video quasi “innocenti” e via via le richieste diventano sempre più spinte fino a veri e propri filmati pornografici. Per questo occorre fare capire ai genitori che bisogna prestare la massima attenzione all’uso che i figli fanno del cellulare”. 

Fonte: zazoom.it

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