10 Ottobre 2015

Paura a Ponticelli: uccisa la sorella dei boss, ferito un pregiudicato

Sopralluogo polizia scientifica

Paura a Ponticelli

Questa mattina a Napoli, si sono verificati due ennesimi episodi di sangue e soprattutto di paura Ponticelli, noto quartiere popolare della periferia est della città

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Poco dopo le 13, è stata ferita Annunziata D’ Amico, 40 anni, meglio nota col nome di Nunzia, sorella di Giuseppe ed Antonio D’Amico, esponenti del clan D’Amico detto Dei “Fravulella” attivo da tempo nell’omonimo quartiere.
La donna è stata raggiunta da colpi d’arma da fuoco nei pressi della sua abitazione, in via Flauto magico, al Rione Conocal di Ponticelli, esplosi da alcuni sicari, in numero tutt’ora non precisato.

Trasportata d’urgenza all’ospedale evangelico Villa Betania di Ponticelli, è morta poche ore dopo il ricovero in seguito alle gravi ferite riportate.

Paura a PonticelliGli agenti giunti tempestivamente sul posto, hanno rinvenuto la presenza di ben 10 proiettili.

Il tutto fa pensare ad un vero e proprio agguato di camorra, confermato dal fatto che nel corso dei mesi precedenti, il pentito Gaetano Lauria, in fase di processo per l’omicidio Malapena aveva riferito in aula preziose informazioni relative al ruolo attivo svolto dalla donna nel clan.

Annunziata D’Amico, era stata insignita del titolo di reggente dell’organizzazione, dopo che lo scorso marzo, una serie di arresti avevano coinvolto tutti i suoi fratelli.

Con numerosi precedenti penali, sulla donna gravavano pesanti accuse, tra tutte quella di associazione a delinquere di stampo camorristico.

Paura a Ponticelli (2)Nella stessa giornata, sempre a Ponticelli e a poca distanza di tempo, è stato gambizzato un pregiudicato di 40 anni, Ciro Gioia, che ha raggiunto l’ospedale Loreto Mare di Napoli con mezzi propri. Su entrambi i casi, presumibilmente collegati, indaga la polizia.

IL tutto è avvenuto ad una settimana dalla visita del presidente Sergio Mattarella aPonticelli, in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico 2015/2016, durante la quale si era rivolto agli studenti dicendo che “La camorra può essere sconfitta”.

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