17 Agosto 2022

Partite in chiaro a Poggioreale, si scatena la polemica

Partite in chiaro al carcere di Poggioreale, Borrelli dice no alla richiesta dei detenuti e scoppia la polemica

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Partite in chiaro al carcere di Poggioreale, la richiesta dei detenuti solleva un’ondata di polemiche, complici anche le parole di Borrelli

Partite in chiaro al carcere di Poggioreale, questa la richiesta dei detenuti, che vorrebbero poter seguire la squadra guidata da Luciano Spalletti, reduce dal buon esordio in campionato contro il Verona al Bentegodi.

La richiesta è stata accolta dal garante dei detenuti, che ha avviato una trattativa con Sky per capire la fattibilità della cosa.

Di qui, l’ondata di polemiche che si è sollevata a mezzo social, alimentate indirettamente ance dal commento rilasciato dal consigliere Francesco Emilio Borrelli, che così ha salutato la notizia sul suo profilo Facebook:

Sono assolutamente contrario alla proposta formulata dal Garante dei detenuti di offrire ai detenuti la possibilità di vedere in chiaro in tv le partite del Napoli. Non ne vedo alcuna attinenza con qualsiasi programma di recupero e reinserimento di chi sta scontando il proprio debito con la giustizia. Un conto è battersi per condizioni umane di carcerazione e contro il sovraffollamento delle celle, ben altra cosa è confondere i penitenziari con degli hotel. Tanti cittadini non possono permettersi di pagare gli abbonamenti alle pay tv. Dobbiamo consigliare loro di andare in carcere per vederle senza pagare? Il presupposto essenziale del percorso di recupero deve essere quello di scontare la pena per intero in modo da poter comprendere fino in fondo gli errori commessi e i danni arrecati al prossimo casomai svolgendo attività utili alla società. Se continuiamo a dare segnali di impunità e che il carcere è un soggiorno con tanto di privilegi e lussi, difficilmente riusciremo a vincere la battaglia con chi fa del crimine, della violenza e della sopraffazione uno stile di vita.

La posizione netta assunta dal consigliere ha alimentato la riflessione su cosa sia giusto o meno, su quanto sia umano poter offrire ai detenuti la possibilità di “svagarsi” seguendo la propria squadra del cuore, su quanto questo potrebbe o meno essere attinente ad un loro programma di recupero o all’elargizione di servizi che nulla hanno a che vedere con il percorso di reinserimento che il carcere si propone.

IMMAGINE DA WEB

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