5 Gennaio 2021

Parlano i familiari degli aggressori del Rider: “Erano ubriachi, una bravata”

rider rapinato a napoli

“Erano ubriachi, è stata una bravata, non roviniamogli la vita, sono tutti ragazzi che lavorano” – parlano i familiari degli aggressori 

I parenti degli aggressori che nella scorsa notte hanno rapinato in maniera violenta il rider Gianni Lanciato, per la sottrazione dello scooter, hanno detto la loro. In una trentina, tra familiari e amici, si sono ritrovati fuori la Questura di Napoli, dopo che per gli aggressori è stato disposto un fermo per aggressione e pestaggio.

Gli aggressori in questione, sono tutti giovani dell’aria nord di Napoli, quattro minorenni e due maggiorenni.

La rapina, com’è già stato reso noto, è avvenuto poco dopo l’una di notte del 2 gennaio scorso. Le immagini della brutale aggressione sono iniziate a circolare scatenando rabbia e indignazione e provocando una rapida risposta delle forze dell’ordine che in meno di 12 ore hanno ritrovato lo scooter rubato nel rione dei Fiori a Secondigliano, fortino del clan Di Lauro, identificando in poco tempo gli aggressori. Ora a parlare è uno dei familiari, così come riporta  Il riformista :
“Hanno commesso una bravata ed è giusto che paghino. Erano scesi di casa per mangiare un panino, poi hanno bevuto e ubriachi hanno commesso la rapina ma vi assicuro che sono tutti ragazzi che lavorano: c’è chi fa il falegname, chi lavora in una salumeria, chi va a lavorare come muratore“.
Nel decreto di fermo firmato dal sostituto procuratore Nicola Ciccarelli è emerso che il gruppo entrato in azione si trovava in sella a due scooter, uno con la targa contraffatta, l’altro rubato nelle ore precedenti. Secondo la testimonianza del rider, erano armati di una pistola e di un coltello.
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