Ospedale San Paolo: pazienti contaminati. Stop ricoveri
Pazienti contaminati all’Ospedale San Paolo di Napoli: fermati i ricoveri in rianimazione per la presenza di cariche batteriche
[ads1] E’ quanto accaduto lo scorso sabato presso l’Ospedale San Paolo di Napoli. Vincenzo Pucci, direttore dell’Unità di Anestesia e Rianimazione, ha sottolineato la non disponibilità dei posti letto, pur ospitando 6 degenti su un totale di 8 posti letto. Ad impedire il normale funzionamento e svolgimento dell’attività ospedaliera, infatti, sarebbe stata la forte presenza di cariche batteriche ed alcuni episodi di pazienti infetti.
In particolare, un ricoverato presso l’Ospedale San Paolo, è stato affetto dal virus H1N1, conosciuto come “influenza suina“, ed altri due da Klebsiella , virus a carica batterica.
Inizialmente è scattato l’isolamento, all’arrivo del tampone positivo; per gli altri invece prosegue l’assistenza nel reparto interessato alla bonifica dei luoghi. Come riporta “Il Mattino“, Carmine Ferruzzi della rete sindacale Cisl, Uil, Nursing Up e Usb segnala: “Le mascherine con filtraggio specifico da adottare in questi casi per il personale sanitario non erano in numero sufficiente e sono state recuperate da altri reparti, e mancavano i kit di tubi a circuito chiuso che devono essere necessariamente adottati e che ci siamo fatti prestare dall’ospedale Cotugno, senza contare che in questi giorni si è lavorato anche a 3 unità infermieristiche e che manca da novembre il rappresentante aziendale per la sicurezza dei lavoratori” . Ad aggiungersi al problema dell’emergenza, altre carenze. Massimo Rotondo, anche lui della rete che unisce i quattro sindacati, aggiunge: “Mancano dispositivi ospedalieri come padelle monouso, vaschette per lavare gli ammalati ed il lavapadelle è guasto, tutte disfunzioni che sfiorano il paradosso dal momento che si tratta di uno dei reparti dove si trovano gli ammalati più critici”.
A calmare la situazione è l’intervento di Antonio De Martino, vice direttore dell’ospedale, che ammette “La mancanza di alcuni presidi, presi in prestito dal Cotugno ma che non sono riconducibili a carenze croniche. Non c’è motivo di fare allarmismo- afferma il dirigente- la decisione di non ammettere altri ricoverati è semplicemente un’azione preventiva per la tutela degli ammalati e del personale ed in generale delle condizioni di sicurezza del reparto, stiamo effettuando tamponi per monitorare le infezioni e va precisato che i due pazienti sono contaminati e non infettati dai batteri, che potrebbero anche non conclamarsi”.
[ads2]
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO