16 Ottobre 2018

L’Orientale, laurea honoris causa a Dacia Maraini

Orientale

Domani mercoledì 17 ottobre alle 11.00 a palazzo du Mesnil in via Chiatamone 62 l’Università degli studi Napoli L’Orientale conferirà la Laurea honoris causa in “Letterature e culture comparate” alla scrittrice Dacia Maraini

Evento culturale di grande rilievo programmato domani 17 ottobre alla Università degli studi di Napoli L’Orientale: alle ore 11:00 sarà conferita la laurea honoris causa alla scrittice Dacia Maraini, in una cerimonia che si terrà a palazzo du Mesnil. La laudatio sarà pronunciata dalla professoressa Donatella Izzo, docente di Letteratura Angloamericana.

«Maraini, non solo come celebre autrice di tante opere ma anche per il suo impegno civile, contribuisce da sempre alla reciproca comprensione tra le culture del mondo» dice la Rettrice dell’Orientale, Elda Morlicchio. «Maraini con la sua “vita attiva” ci ricorda continuamente quanto sia importante combattere per ciò in cui si crede, in nome di un ideale di umanità oggi più che mai da difendere».

Dice Maraini: «questa laurea per me ha un sapore speciale perché mi ricorda mio padre Fosco, che negli anni Trenta studiò all’Orientale con Giuseppe Tucci. Dunque l’Orientale mi è cara anche come memoria di famiglia. In un tempo di autarchie pericolose e inquietanti, la laurea in “Letterature e culture comparate” ha oggi un valore di esemplarità. In una situazione che vede gli Stati tornare a chiudere le frontiere, a mettere dazi e pedaggi che ricordano scelte irresponsabili del passato, la comparazione che propone l’Orientale diventa sinonimo di rispetto e comprensione. Una sorta di antidoto per promuovere  la circolazione delle idee e delle persone, sapendo che storicamente i movimenti dei popoli non possono essere fermati, ma solo governati. Chi cerca di arrivare in Europa non lo fa per capriccio o cattiveria, ma per fuggire da una fame spesso conseguenza di antiche rapine compiute dai colonialismi europei, per fuggire da guerre che si alimentano con armi comprate dalle nostre industrie, per fuggire dalle dittature di fantocci spesso voluti e sostenuti dall’Occidente. La comparazione delle culture appartiene a un principio di civiltà, una scelta razionale e umanitaria che deriva dalla migliore tradizione europea».

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