1 Luglio 2015

“Noninvano”. Napoli, una città che dimentica

Noninvano

Viene rimossa da Piazza del Plebiscito la mostra fotografica “Noninvano”, realizzata per ricordare le vittime innocenti della camorra

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Un duro colpo per Napoli. La mostra fotograficaNoninvano“, promossa dalla Fondazione Polis della Regione Campania, è stata “sfrattata” dal suo luogo simbolo, Piazza del Plebiscito. I volti sorridenti delle vittime innocenti della camorra vengono sottratti all’occhio curioso dei turisti e dei napoletani stessi, che si soffermavano ad osservarli. L’indignazione scuote l’opinione pubblica e le famiglie delle vittime. Paolo Siani, presidente dell’Associazione Polis e  fratello del giornalista Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra il 23 settembre del 1985, si dichiara addolorato e afferma che queste morti innocenti non si possano cancellare. Stesso sconcerto per Pasquale Scherillo, referente di Libera sport e presidente dell’Associazione dedicata al fratello Dario, ucciso per errore nel 2004, che ritiene fondamentale la presenza di queste foto, affinché anche chi non conosce possa provare a comprendere un mondo apparentemente lontano.

Partecipa al risentimento generale anche Veronica Montanino, figlia di Gaetano, guardia giurata freddata in piazza Mercato il 4 agosto 2009. Veronica crede “nell’arma pacifica dell’informazione, dell’arte e della Memoria” e quei volti non potevano che rappresentare “una ricchezza per una città difficile e dalla memoria corta“. Disappunto per una scelta non condivisa. Le gigantografie del progetto di sensibilizzazione “Noninvano”aspettano di trovare al più presto una nuova casa.

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