Neonato morto, il ginecologo: “Maledetti protocolli Covid”
Parla il ginecologo della donna che ha dato alla luce un neonato morto. “È straziante. Ho scelto sempre la vita. Maledetti protocolli Covid”
La morte del neonato, avvenuta ieri alla clinica Sanatrix, lascia ancora molti dubbi.
L’episodio a cui si fa riferimento è già stato riportato dalla nostra testata e ha come protagonista una donna che ha dato alla luce un neonato morto, dopo aver atteso ore a causa dei protocolli Covid.
Il ginecologo che aveva in cura Maria – la mamma del bambino – interviene nella vicenda, lasciando alcune dichiarazioni come riportato da Napoli Today.
Il dottor Gianni Festa, 45 anni anni, ha affermato:
“È straziante quando quello che dovrebbe essere un momento di gioia si trasforma in dolore.
Ho scelto di fare il medico – e in particolare il ginecologo – perché lo considero il lavoro più bello del mondo.
Sono sempre stato per la vita, ho sempre scelto la vita. La nostra missione di medici è stare accanto a chi soffre.
So che per questo avrò problemi, ne sono consapevole, ma la mia scelta l’ho fatta quando sono diventato medico e non è mai cambiata: sono da sempre dalla parte della vita e dei pazienti e mi preoccupa lavorare in condizioni di sicurezza.
È diritto di Maria e della sua famiglia, come nostro, di tutti, sapere esattamente perché il bimbo è morto, se ci sono responsabilità e se poteva essere salvato.
Non è questione di ipotesi, ma di accertamenti medico legali, il resto sono solo illazioni.
L’unica cosa certa è che l’epidemia di Covid ha scatenato una specie di psicosi collettiva, facendoci dimenticare che siamo esseri umani, che l’umanità viene prima di tutto.”
Il medico ha cercato di ricostruire quanto accaduto nella giornata di ieri alla donna e al neonato e ha dichiarato:
“Dalla clinica mi hanno avvisato che Maria era lì e, dal momento che non erano segnalate urgenze o emergenze, sono arrivato verso le 16.
Il tracciato era rassicurante e non c’erano indicatori di rischio per la vita del bimbo o della mamma. Dalle analisi emergevano però valori alterati relativamente al quadro ematico: fattori coagulativi, piastrine, fibrogeni, anche se niente di particolarmente grave o allarmante.“
Dalle indagini si cercherà di risalire all’accaduto. I familiari del neonato, il cui nome sarebbe dovuto essere Ciro, si sono chiusi nel loro dolore in attesa di una spiegazione.
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