Nella Napoli Svelata Meg celebra l’amore universale e i sogni
Non smettete mai di sognare! (Meg)
Napoli Svelata, Meg conclude con il suo concerto l’articolata rassegna che ha visto performance musicali molto interessanti di artisti partenopei quali: La Maschera, Fed’N’Marlen, Napoleone, Foja, 24 Grana.
A supporto dei concerti si sono esibiti bravissimi musicisti emergenti che, emozionati di fronte al pubblico del Campania, hanno dato il meglio di sé.
In apertura di serata della Napoli Svelata, Meg, avvolta in un abito bianco lungo, in stile parachute, è arrivata sul palco percorrendo la lunga scala che attraversa Piazza Italia al Centro Campania, che si trova in provincia di Caserta.
La cantante è giunta coperta completamente da un tessuto leggero, impalpabile, a strati sottili come una nuvola evanescente. Il volto s’intravedeva, nascosto da un cappuccio triangolare largo, che ricordava quello delle mantelle settecentesche.
Il concerto è iniziato con il brano “Principe delle mie Tenebre” tratto dal suo ultimo album Vesuvia (2022). Le sonorità inconfondibili hanno accompagnato la voce soave e potente dell’artista. Una voce che ha esordito, anni fa, con il gruppo musicale 99 Posse, esibendosi spesso insieme a Zulù.
Meg ha scoperto lentamente il viso, quasi a voler interpretare la Napoli Svelata, durante l’esecuzione del secondo brano Napolide, un inno alla resistenza verso le sofferenze d’amore e i sentimenti che queste comportano.
Meg ha svelato ancora: questa volta la scritta nera che dirompente sul petto dell’abito bianco “grida”: RESISTI!
Napoli Svelata – Meg in concerto
Meg è stata sempre una voce a sostegno della resistenza ma non quella espressa esclusivamente in tempo di guerra o durante le lotte cruente ma della resistenza volta a far perdurare i valori universali: la vita, i diritti, la pace, la comunione ma soprattutto l’amore tra tutti gli individui. Ed è ciò che riporta nella sua performance musicale.
Una resistenza che scongiura qualsiasi oblio dei sentimenti, specialmente quelli che conducono alla felicità. Così scorrono i suoi brani Non ti nascondere, Arco & Frecce, Simbiosi…
Nella Napoli Svelata, Meg richiama il suo pubblico, tra un pezzo e l’altro, invocando: “Guagliù”, una parola d’ordine partenopea simbolica, nota tra le ultime generazioni, volta a richiamare l’attenzione, con il preciso intento implicito di accogliere e radunare per condividere alti valori che sempre più spesso hanno bisogno di essere ricordati e rivalutati. “Guagliù scambiamoci un segno d’amore e di pace!…Abbracciamoci!” così il richiamo laico della nota artista partenopea ha mosso l’abbraccio collettivo del pubblico che si è scambiato un segno d’amore reciproco, abbassando le difese delle distanze.
Napoli Svelata – Meg coinvolge il pubblico
Nella Napoli Svelata, Meg rispolvera, rammenta e rivela che viviamo in un mondo complesso e che non bisogna dimenticare la fratellanza tra gli uomini: il seme della discordia avviene per motivazioni poco “umane”.
“L’umanità ha bisogno di amare”. Il messaggio dell’artista prevede anche l’amore con il partner, e tutte le sofferenze che questo comporta, e che trova la massima espressione nel pezzo “Quello che“.
Sul suggestivo palco della Napoli Svelata, evocativo di una soave notte azzurra stellata e brillante, Meg invita i “Guagliù” a sognare: “Dedicata a tutti i sognatori e alle sognatrici presenti in sala, NON SMETTETE MAI DI SOGNARE!”. La performance di Meg si è conclusa sulle note indie del pezzo Distante, facendo scatenare i presenti nell’ultima danza della serata.
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