Nataly Oryon e l’amore per la musica napoletana
Nataly Oryon, l’amore di una cantante israeliana per la musica napoletana: “avete una cultura e una lingua immense e uniche”
Nataly Oryon, cantante e musicista israeliana di Gerusalemme, ha inciso un album in lingua napoletana. La voce di Sergio Bruni la avvicinò alla cultura musicale partenopea e da allora non riesce più a farne a meno. Nataly, infatti, ha dichiarato al giornalista di Napoli Today: “Quando ho sentito per la prima volta Sergio Bruni cantare Maruzzella il mio cuore si è fermato e mi sono innamorata”.
La sua vita è cambiata proprio in quel momento. Attualmente interpreta, infatti, brani della tradizione musicale napoletana in tutta Israele e con grande successo per giunta. Invitata, inoltre, per un concerto a Sorrento da Bruna Chianese – figlia del Maestro Sergio Bruni – per la presentazione del libro scritto su suo padre. Nel suo album “Pensieri su Napoli da Gerusalemme” intraprende un lungo viaggio che riassume 10 anni di sue interpretazioni legate alla musica napoletana.
La sua passione per la musica napoletana è nata quasi 10 anni fa. Conosciuta, allora, come cantante di musica internazionale che cantava in diverse lingue straniere. Fu invitata a cantare a Tel Aviv in occasione di una mostra di una pittrice italiana e per l’evento scelse di cantare “Reginella”.
Per Nataly è subito nato un curioso e particolare interesse per la musica italiana, ma in particolare quella napoletana. Fu per lei, inoltre, una sfida piacevole lavorare sull’accento partenopeo. In un’intervista con Napoli Today ha dichiarato: “Successivamente ho continuato a scoprire ancora piu canzoni napoletane, andando più indietro nel tempo. Ho capito che sarebbe stato qualcosa di molto profondo per me, quando ho sentito per la prima volta Sergio Bruni cantare Maruzzella”.
La cantante israeliana, qualche anno fa, ha anche avuto occasione di visitare Napoli. Nataly ha dichiarato: “Sembrava un sogno camminare per le strade di Napoli, ammirarne i colori e sentire l’odore del mare. Sono andata anche a Marechiaro per vedere di persona la famosa finestra dalla canzone. Non vedo l’ora di tornare di nuovo nella vostra città. Ho intenzione di fare un concerto lì, per festeggiare la fine della crisi Covid (quando accadrà) e anche la nascita del mio album di canzoni napoletane”.
Durante l’emergenza Covid di Israele, inoltre, è riuscita ad esibirsi in concerti tra una quarantena e l’altra. Nonostante l’economia sia stata messa a dura prova è riuscita a non perdere il suo lato musicale creativo. Nell’intervista ha aggiunto: “Durante la prima emergenza in Israele lo scorso aprile ho registrato “Canzone Arrabbiata” e ho anche fatto un video per il quale ho vinto dei premi dal comune di Gerusalemme e dall’associazione culturale israeliana “Pais”. Successivamente è diventata la traccia del mio album”
Nataly sente, infine, di dover ringraziare i napoletani tutti per aver saputo proteggere l’immensa cultura che risiede nella città di Napoli. Conclude poi dicendo: “Credo che Napoli sia l’unica città al mondo che abbia lingua, musica e cultura uniche e amate in tutto il mondo. Mi sento fortunata ad avere l’opportunità di rivelare questo tesoro al pubblico israeliano e di prendere parte alla preservazione di questa meravigliosa cultura”.
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