Natale a Napoli alla Corte di Carlo di Borbone: il primo concerto di musica colta del 2024
La grande tradizione della musica napoletana del passato che rigenera le persone e i luoghi
Natale a Napoli alla Corte di Carlo di Borbone, il secondo appuntamento della rassegna Tesori nascosti della scuola musicale napoletana, porterà in scena, a Napoli, il primo concerto di musica colta del 2024, un omaggio al grande Maestro Roberto De Simone.
Lunedì 1 gennaio 2024 alle ore 18.00 andrà in scena presso la Basilica di San Domenico Maggiore di Napoli “Tesori nascosti della scuola musicale napoletana: Natale a Napoli alla Corte di Carlo di Borbone“.
Un progetto prodotto e curato da La Nuova Polifonia, storica associazione musicale fondata da Elsa Evangelista, promosso e finanziato dal Comune di Napoli in coerenza con il progetto di “Napoli Città della Musica” nell’ambito della programmazione di “Suoni e Luci di Napoli – Capodanno a Napoli 2023-2024”.
In programma Musiche di D. Scarlatti, Ximènez, De Nebra, e la Cantata natalizia di Carmine Giordano “Quem vidistis pastores?” per Soli, Coro, Orchestra, diretta da Alessandro De Simone ed eseguito dall’Orchestra La Nuova Polifonia, dal coro Enseble Vocale di Napoli diretto da Antonio Spagnolo, e dai solisti Chiara Polese, Gabriella Colecchia, Stefano Sorrentino, Filippo Morace, Sergio Orabona e Francesco Scelzo.
Natale a Napoli alla Corte di Carlo di Borbone – Le dichiarazioni
“Con l’esecuzione della Cantata natalizia Quem vidistis pastores? di Carmine Giordano, – dichiara il direttore artistico del progetto, Elsa Evangelista – si ripercorre la storia della produzione napoletana, un momento musicale natalizio al quale Napoli, segnatamente nella splendida cornice di San Domenico Maggiore, non ha mai rinunciato sin dal 1737, anno in cui il compositore sannita lo compose mentre era Maestro della Reale Cappella. Un evento importante non solo per la promozione delle tradizioni locali, ma anche e soprattutto per la storia della musica e della cultura Europea. Ad arricchire il programma, le musiche di D. Scarlatti, Ximénez, De Nebra e Sant’Alfonso Maria de’ Liguori”.
“Le musiche che compongono il programma del concerto – commenta il direttore dell’esecuzione, il Maestro Alessandro De Simone – s’inseriscono nel solco di una lunga tradizione legata alle celebrazioni del Natale a Napoli, che affondano le proprie radici in antichi riti agro-pastorali connessi all’approssimarsi del solstizio d’inverno e al completamento del ciclo annuale. In effetti fin da epoche remote la fine dell’anno era vissuta con profonda angoscia, in quanto le giornate, accorciandosi, facevano temere un allontanamento della terra dal sole; angoscia esorcizzata attraverso l’attivazione di culti solari come il Natalis Solis Invicti di origine orientale, durante il quale la notte tra il 24 e il 25 dicembre veniva annunciata la nascita del sole da una Vergine quale simbolo del trionfo della luce sulle tenebre”.
Interessanti indicazioni culturali ripercorrono il progetto sia relativamente al richiamo alla celebrazione del Santo Natale presso la Corte di Carlo di Borbone, sia alla citazione, come già ben spiegato, nel commento, dal Maestro Alessandro De Simone, relativamente al Natalis Solis Invicti (“Giorno di nascita del Sole Invitto”).
Il Santo Natale era vissuto dai sovrani, al tempo di Carlo di Borbone, con spirito religioso e lieto, come una delle feste più attese dell’anno.
Maria Amalia di Sassonia insieme al re consorte, Carlo di Borbone prendeva parte a tutte le celebrazioni religiose organizzate per il Natale. La regina si dedicava personalmente alla preparazione del Presepe di Corte. Fu per la prima volta che la Natività, dall’esclusiva esposizione nei luoghi religiosi, chiese, monasteri e conventi, fu allestita e mostrata nei luoghi di potere diventando, così, accessibile a dignitari, sudditi e ospiti della corte.
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