25 Marzo 2018

Nasta, il rapper di “Come Maurizio Sarri” incontra l’allenatore azzurro

Per l'immagine si ringrazia Sky.sport

Nasta

Il rapper ventenne Nasta, autore di “Come Maurizio Sarri”, ha realizzato il suo sogno. L’incontro con l’allenatore partenopeo e l’autografo personalizzato

Nasta – Ha solo venti anni, ed ha appena scritto un brano che in pochi giorni ha raccolto migliaia di visualizzazioni: il suo nome è Nasta.

Il pezzo si intitola “Come Maurizio Sarri” ed è un tributo in musica per l’allenatore azzurro.

A suon di note e battute, il rapper ripercorre la storia di Sarri, dai campetti di periferia alla grande ribalta del calcio internazionale.

Dalla carriera in banca alla conquista del suo sogno: sedere su una panchina e fare di questa passione un lavoro vero e proprio.

L’accento cade sulla veracità dell’allenatore partenopeo: sui suoi rapporti privi di sovrastrutture con la stampa, sulla sua dialettica spontanea e diretta, sulla sua immagine poco ortodossa.

L’allenatore con la tuta, con la sigaretta, con la barba sfatta. L’uomo che non si è mai piegato alle logiche del potere, che non ha paura di dire ciò che pensa, che non ha mai chiesto nulla a nessuno.

Il professionista che è giunto nell’Olimpo del calcio che conta solo grazie ai suoi meriti ed alla sua lunga, lunghissima gavetta.

Il brano riporta anche un breve spezzone di una sua intervista, che si inserisce in modo perfetto nel contesto musicale e contenutistico del pezzo.

Nasta aveva dichiarato, solo qualche giorno fa, di non aver mai conosciuto personalmente Maurizio Sarri, ed aveva ammesso di coltivare il sogno di stringergli la mano.

E – come Sarri ha realizzato il suo sogno di trasformare in professione una passione viscerale – anche Nasta ha appena realizzato il suo.

Ieri mattina, il rapper è stato ospite a Castel Volturno e la sua mano ha potuto stringere quella del tecnico del Napoli.

Prontamente intervistato dai colleghi de Il Mattino, il ragazzo ha svelato anche un particolare dell’incontro con Maurizio.

Il mister gli ha autografato una sigaretta Merit, che il musicista dichiara che conserverà gelosamente per sempre. E non risparmia neanche un altro dettaglio: “Mi ha confidato di fumare le Pueblo, che forse sono molto più comuniste“.

Il tecnico ha, poi, mostrato sincero apprezzamento per il lavoro di Nasta, che l’ha ringraziato a nome dei tifosi per tutto quanto sta facendo per il Napoli.

Una bella storia, narrata in musica, impattante come il rap sa essere: ricca, densa, diretta, immediata.

Una brano che è un inno alla forza di volontà, un’ode all’esigenza di credere ai propri sogni e di lottare fino in fondo per realizzarli.

Così come la squadra azzurra, che – partita dopo partita – sta cercando di regalare al popolo partenopeo quel sogno lì, che al Napoli manca da 30 anni.

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