Napoli, si è sciolto il sangue di San Gennaro
Si è ripetuto questa mattina il prodigio di liquefazione del sangue di San Gennaro. L’annuncio è arrivato alle 10 dal Duomo di Napoli
Si è ripetuto anche questa volta il “miracolo” della liquefazione del sangue di San Gennaro. Ad annunciarlo alle ore 10:00 di questa mattina è stato l’arcivescovo di Napoli, Mons. Domenico Battaglia, direttamente dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta. Un Duomo pieno “a metà”, date le norme anti-contagio: l’ingresso è stato consentito a 450 persone tra fedeli e autorità; in 200, invece, sul sagrato.
Assente Luigi De Magistris, sindaco di Napoli ancora in carica e presidente della deputazione di San Gennaro, perché impegnato nella campagna elettorale in Calabria. Presente, invece, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, così come l’ex Governatore e attuale candidato sindaco Antonio Bassolino, insieme alla moglie Annamaria Carloni.
L’annuncio dell’avvenuto prodigio è stato accolto con un lungo applauso: “Il sangue si è sciolto! Ringraziamo il Signore per questo dono, per questo segno così importante per la nostra comunità”. L’ampolla è stata portata dall’arcivescovo dalla Cappella del Tesoro di San Gennaro all’altare del Duomo, dov’è stata mostrata ai presenti. In quel momento, il presule ha rivolto un pensiero alla famiglia del piccolo Samuele e agli operai della Whirpool.
Miracolo di San Gennaro, Mons. Battaglia: “Napoli è una pagina di Vangelo scritta dal mare”
Dopo l’avvenimento, Mons. Battaglia ha voluto soffermarsi sull’amministrazione della città, tema caldo in vista delle prossime elezioni del 3-4 ottobre. “È bello ritrovarsi attorno a questo altare per celebrare l’Eucarestia della vita per chiedere l’intercessione di San Gennaro – ha detto – perché possiamo sempre di più innamorarci della vita e del Vangelo. Non sempre ci riusciamo perché la vita è segnata da debolezze e fragilità. Nessuno ha in tasca la ricetta per il bene di Napoli e per questo siamo chiamati ognuno a dare il proprio contributo a partire dalla propria storia e dal proprio impegno senza incagliarci nelle acque basse dei conflitti inutili, improduttivi, fini a se stessi”.
E ancora: “Napoli è una pagina di Vangelo scritta dal mare, la nostra città non deve venir meno alla sua vocazione di terra di mare, generando incontri. Napoli è chiamata ad essere un porto sicuro per i suoi figli evitando di cedere a sterili logiche individualistiche e di parte, guardando invece all’orizzonte ampio del bene di tutti”.
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