Napoli ai piedi di Jorge Luiz Frello Filho
Napoli – Dei brasiliani ha il passo cadenzato, un tempo si diceva “felpato”, i piedi buoni e il fisico leggero, il ragazzo non è un colosso, 1,80 di altezza per 65 kg, e degli italiani ha il pragmatismo tattico, il senso della posizione, la disciplina
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Si parla molto, e giustamente, degli attaccanti. Il calcio è così… Ma se il Napoli di Sarri vola in campionato gran parte del merito è di questo ragazzo. Jorge Luiz Frello Filho, meglio noto come Jorginho.
Nato a Imbituba, nel 1991. Ha la doppia cittadinanza, mezzo italiano e mezzo brasiliano. Dei brasiliani ha il passo cadenzato, un tempo si diceva “felpato”, i piedi buoni e il fisico leggero, il ragazzo non è un colosso, 1,80 di altezza per 65 kg, e degli italiani ha il pragmatismo tattico, il senso della posizione, la disciplina.
È arrivato a Napoli via Verona, dove si mise in evidenza in serie A. Il Napoli ci arrivò prima di tutti, sebbene al tempo Benitez, che prediligeva un centrocampo a due, non sapeva bene cosa farsene.
Per un anno e mezzo la sua vita con la nuova maglia non è stata delle più facili, vedeva poco il campo e giocando fuori ruolo era esposto spesso a figuracce. Del resto la colpa non era sua, oggi di brutte figure ne fa persino Modric, per via dello stesso modulo, e dello stesso allenatore.
A Napoli tutti, tranne il “filosofo” castigliano, avevano capito che sarebbe stato più razionale giocare a tre in mezzo, con quel ragazzo a fare da regista. Lui che a Verona si era imposto come il migliore in italia nel suo ruolo dopo un certo Andrea Pirlo.
Questa estate sembrava destinato a partire. Il Napoli lo aveva proposto per alcuni scambi, inoltre l’arrivo di Valdifiori, un pupillo di Sarri, nello stesso ruolo, sembrava chiudergli ogni spiraglio di protagonismo.
Jorginho ha insistito per restare, voleva giocarsi le sue carte.
All’inizio il titolare era Valdifiori, ma Sarri, da persona intelligente, non fa preferenze, alla prima con Jorginho in campo, la musica è cambiata, il napoli non ha più perso una partita.
Guardarlo giocare è davvero un piacere, per chi ha un minimo di conoscenza di tattica calcistica. Il regista azzurro sa sempre dove finirà il pallone, anticipa la giocata, sembra correre poco, il punto è che Jorginho corre bene. È il collante perfetto per la manovra partenopea, detta i ritmi e smista palloni. Contro il Verona ha avuto una media del 94% di passaggi andati a buon fine, una media impressionante per chi come lui, si ritrova a gestire una miriade di palloni.
Guadagna 600.000 euro a stagione, una miseria per i parametri di questo calcio, considerando il livello delle prestazioni e l’età del calciatore. Non è un caso se l’Arsenal, da sempre molto attenta ai giovani talenti, gli abbia messo gli occhi addosso. Ma il Napoli non è una società che si lascia prendere per la gola, e quando decide di non vendere un calciatore, semplicemente non lo vende. E ormai l’italo brasiliano è diventato incedibile.
Adesso che il Napoli vola, sarebbe lecito aspettarsi una chiamata in Nazionale, quella italiana, ma Conte aspetta Pirlo, nonostante l’età, o preferisce cambiare modulo. Misteri del pallone.
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