Napoli a Euro 2020: come sono andati i partenopei?
Euro 2020 è terminato nel miglior modo possibile: con la vittoria dell’Italia del “visionario” Mancini
Dopo Euro 2020, ora, è tempo di bilanci. Il campionato europeo per nazioni oltre a regalarci la grande, forse inaspettata, emozione della vittoria, ci riavvicinato al calcio che conoscevamo: e non possiamo esserne più contenti.
Euro 2020 è stato un successo, non solo per l’Italia: il pubblico, tornato negli stadi, ha mostrato un entusiasmo che solo una lunga astinenza può creare, gli appassionati hanno scommesso, magari approfittando dei bonus benvenuto dei principali bookmaker, sulle nazionali più quotate, che alcune volte si sono rivelate non all’altezza della situazione, vedi la Francia, l’Olanda, il Portogallo e la Germania.
E le squadre? Il torneo ha messo in mostra un buon livello tecnico, con alcune sorprese come il classe 2000 Damsgaard (in forza alla Sampdoria) e il nostro, sfortunatissimo Spinazzola, oltre ai soliti noti, tra cui Mbappé (che però ha sbagliato il rigore decisivo agli ottavi), Cristiano Ronaldo, l’azzurro Jorginho, gli inglesi Sterling e Kane.
A proposito di calciatori, sono otto i giocatori del Napoli che hanno partecipato alla fase finale di Euro 2020. Alcuni di loro hanno brillato, altri meno: in ogni caso, se ben otto elementi della prima squadra hanno calcato i campi dell’Europeo, si può ben dire che la rosa, da quest’anno in mano a Spalletti, è di buona qualità.
Vediamo allora come sono andati i giocatori partenopei nella massima competizione per nazionali europea, cominciando dagli italiani Meret, Di Lorenzo e Insigne.
Di Lorenzo, Insigne e Meret: orgoglio azzurro
Tra i più positivi della spedizione azzurra ci sono senza dubbio Lorenzo Insigne e Giovanni Di Lorenzo.
Lorenzo il Magnifico ha dimostrato di aver raggiunto la maturità calcistica. A 30 anni, il fantasista di Frattamaggiore è uno dei punti di forza della nazionale di Mancini, un elemento chiave di cui il tecnico ex Inter e Manchester City non intende privarsi. Esterno d’attacco nel 4-3-3, da Insigne passa buona parte del gioco d’attacco dell’Italia: se vogliamo, il capitano partenopeo svolge i compiti che Jorginho, altro ex Napoli, svolge a centrocampo.
Le prestazioni di Insigne sono andate in crescendo, fino al bellissimo gol contro il Belgio: le ironie su “O’ tir aggir”, che nei giorni precedenti la gara contro i Diavoli Rossi si sprecavano, si sono ammutolite di fronte a una rete di rara bellezza, la dimostrazione di quanto Lorenzo, dopo l’ottima stagione disputata, sia diventato davvero Il Magnifico di questa nazionale.
Con umiltà e pazienza, intanto, Giovanni Di Lorenzo si è preso la fascia destra. Inizialmente, Mancini gli ha preferito Florenzi. Complice un infortunio, l’esterno del PSG si è accomodato in panchina, e da quel momento in poi il classe ‘93 ha sfoderato una prestazione più convincente dell’altra, dimostrandosi affidabile in difesa e insidioso davanti. Niente male per un ragazzo che ha esordito in A solo a 25 anni. Seppur in finale abbia sofferto un po’, il futuro è suo.
Alex Meret si è guadagnato la chiamata di Mancini come terzo portiere dietro Donnarumma e Sirigu, una dimostrazione di fiducia nei confronti di un portiere talentuoso, che ha difeso la porta del Napoli con sicurezza.
Mertens e il Belgio: a quando una vittoria?
Anche in questa occasione il Belgio, tra le squadre favorite all’inizio del torneo, ha raccolto solo briciole. L’eliminazione ai quarti a opera dell’Italia è stata indubbiamente una delusione per una squadra piena di fenomeni che, ancora una volta, è andata ben lontana dal vincere un trofeo importante.
In tutto questo, Dries Mertens non è riuscito a mettere in mostra le sue doti. Considerato una riserva, il folletto dai tanti soprannomi ha potuto dimostrare il suo valore solo a sprazzi. L’operazione alla spalla di qualche giorno fa lo terrà fuori dai campi a lungo, un brutto colpo per il giocatore che però, il prossimo anno, potrebbe non vestire più la maglia del Napoli.
Resta la delusione di una squadra forte in tutti i reparti che, una volta di più, ha mancato non solo l’obiettivo di vincere un trofeo, ma anche di andarci almeno vicino. Per una rosa che può vantare gente come De Bruyne, Lukaku, Courtois, Hazard, Tielemans e Carrasco davvero poco.
Fabian Ruiz: poche le presenze a Euro 2020
Si è visto poco Fabian Ruiz, eliminato con la sua Spagna dall’Italia di Mancini ai rigori. Il forte centrocampista azzurro ha visto poco il campo e si è detto dispiaciuto per l’eliminazione in semifinale: “È stato un duro colpo, perché il nostro sogno era arrivare fino in fondo, ma dopo un mese finisce qui il nostro Europeo. Abbiamo difeso con orgoglio la nostra maglia in ogni partita”.
Chiuso da tanti elementi validi, tra cui l’eccellente e giovanissimo Pedri del Barcellona, Fabian Ruiz ha avuto pochissimo spazio, subentrando contro la Svezia, la Polonia e la Croazia.
Zielinski e Lobotka: eliminazione precoce con la Polonia
Nonostante buone prestazioni, Zielinski e la sua Polonia hanno fatto poca strada a Euro 2020. Decisiva la sconfitta per 3-2 contro la Svezia, sconfitta che ha sancito l’eliminazione ai gironi della nazionale polacca. Nonostante una rosa di buona qualità, la Polonia ha lasciato anzitempo il torneo in un girone difficile, ma non impossibile, facendo un solo punto.
“Ci dispiace, abbiamo una squadra forte ma come nei Mondiali 2018 abbiamo deluso” ha dichiarato il giocatore dopo l’uscita dal torneo. Il centrocampista ha avuto però un pensiero per il suo Napoli e il neotecnico Spalletti: “Non volevo tornare a casa così presto ma è andata in questo modo. Ora devo staccare per qualche giorno, è nato anche mio figlio. Spalletti? Spero potremo fare grandi cose”.
Intanto, però, le voci di mercato si susseguono e parlano di interesse da parte di club esteri. Difficilmente, però, il Napoli si priverà del suo campione.
Anche Lobotka ha fatto poca strada con la sua nazionale, la Slovacchia: in un girone di ferro con Spagna e Croazia, la sconfitta contro la Spagna ha sancito l’eliminazione della nazionale del giocatore del Napoli, che nell’occasione è rimasto seduto in panchina per tutta la gara.
Insomma, alterne fortune per gli otto calciatori del Napoli agli Europei: se gli italiani, insieme a tutta la nazionale, hanno dato il meglio di sé, altri non sono riusciti a dimostrare il proprio valore in campo.
Ma la nuova stagione è alle porte, e ci sarà occasione di riscatto.
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO
Lascia un commento