Napoli, Dino Morra Gallery inaugura i nuovi spazi espositivi
L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni. (Pablo Picasso)
A Napoli, nel centro di Chiaia, Dino Morra Gallery inaugura i nuovi spazi espositivi.
RestArt 2 è la mostra collettiva che apre al pubblico i nuovi spazi di Dino Morra Gallery con le opere di abili giovani artisti. La data di apertura è prevista per l’11 maggio alle ore 18.00 nei locali di Via Alabardieri, 1 a Napoli. E’ un’interessante scommessa quella lanciata da Dino Morra: l’alternarsi di progetti espositivi tra talentuosi artisti giovani e artisti dal percorso strutturato, che possano testimoniare attraverso le proprie opere un prima e un dopo nel contemporaneo. Proposte che troveranno la propria collocazione nelle sale che hanno visto l’avvicendarsi di esposizioni d’importanti artisti della scena nazionale ed internazionale: la storica galleria Umberto Di Marino. “Occupare tali spazi è un atto di responsabilità teso all’obiettivo di continuare con progetti espositivi basati sulla ricerca e l’elevata dimensione concettuale” dichiara il gallerista Dino Morra. “A tal fine, l’intenzione è quella di proporre una serie di mostre che vedranno l’alternarsi delle opere di giovani talentuosi artisti a quelle di artisti dal percorso già definito e strutturato”. RestArt 2 si è focalizzata sull’arte informale.
Nel 1952 Michel Tapié scriveva ne Un art autre, che le opere informali esistevano oltre le nozioni di Bellezza, Forma, Spazio, Estetica, come ignorandole, come se non fossero mai esistite. Analogamente al periodo post conflitto mondiale, in cui l’Informale nasce in opposizione al formalismo delle avanguardie, dopo il periodo di emergenza sanitaria globale, è come se ci trovassimo davanti ad una nuova crisi. Ecco che alcuni artisti, sentono il bisogno di andare oltre, di esprimere attraverso delle forme aperte, quel sentimento individuale di incertezza e di inquietudine esistenziale legato ai nostri tempi.
Napoli Dino Morra Gallery inaugura i nuovi spazi espositivi
Adinolfi e Cicala, Federika Fumarola, Barbara Prenka, Sonia Riccio, Rotteveel e Vermeer, Mattia Varini sono gli artisti scelti per confrontarsi e riflettere sull’evoluzione dell’arte informale ai giorni nostri. Una disamina necessaria vista l’insorgenza delle recenti tendenze che vedono il ritorno del figurativo sulle scene del contemporaneo. Mentre nella prima edizione di RestArt c’è stato un libero dialogo tra linguaggi eterogenei, gli artisti di questa nuova edizione, hanno una visione comune, prevalentemente pittorica della “non forma”. I loro lavori sono proiettati verso la ricerca di una comunicazione della materia, attraverso una lettura personale ed intima dei valori sociali attuali.
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