30 Novembre 2023

Napoli, Angelo morto a causa dell’amianto: risarcimento milionario alla famiglia

La Corte di Appello di Napoli ha confermato la condanna a Fincantieri S.p.a. e Sait S.p.a.

immagine di repertorio

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NAPOLI – La corte di appello ha, quindi, confermato la condanna di Fincantieri S.p.a. e Sait S.p.a. per la morte dell’operaio Angelo T. Alla famiglia sarà corrisposto un ingente risarcimento. A rendere nota la notizia è stato l’Osservatorio Nazionale Amianto.

Napoli, morto a causa dell’amianto: la storia di Angelo

Come si apprende dalle colonne di Ansa.it, la storia di Angelo è simile a quella di tanti lavoratori esposti ad agenti patogeni letali. L’uomo ha lavorato dal 1963 al 1995 per l’azienda Sait, la quale forniva manodopera per la Fincantieri. Manovale fino al 1966, è stato pittore per un paio di anni e per poi passare al ruolo di coibentatore (tecnico specializzato per la messa in opera di materiali isolanti), sempre a contatto con le polveri di amianto.

Il dottore Roberto Fucuciello, medico specialista in medicina legale e delle assicurazioni, ha confermato il nesso di casualità tra la patologia sviluppata da Angelo – un mesotelioma da esposizione alle fibre di amianto – e il lavoro svolto dall’ex dipendente.

Ecco quanto si legge nella decisione:
L’ambiente di lavoro era al chiuso, all’interno dell’unità navale, e privo di aspiratori localizzati delle polveri e senza ricambio di aria. Locali chiusi, come la sala macchine, presso i quali trascorreva l’intera giornata lavorativa, gomito a gomito anche con altri colleghi. Le attività che svolgeva determinavano aerodispersione di polveri e fibre di amianto, che rimanevano liberate nell’aria“.

Commenta la sentenza Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto: “Con questa sentenza si aprono le porte al risarcimento dei danni anche per tutte le altre vittime nel cantiere navale di Castellammare, soprattutto con in riferimento alla congruità del risarcimento per esposizione professionale del lavoratore all’amianto“.

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