Napoletani scomparsi in Messico: due importanti arresti
Napoletani scomparsi in Messico: due importanti arresti portano ulteriori chiarimenti per le indagini. Ecco cosa è successo
Si chiama Don Lupe e secondo il direttore dell’AIC è legato alla scomparsa di Raffaele e Antonio Russo e Vincenzo Cimmino, avvenuta il 31 gennaio a Tecalitlàn. O almeno così sembrano dichiarare i media messicani.
In effetti i motivi di questo coinvolgimento ci sono e sono concreti secondo alcune indagini: Rodriguez Castillo aveva il personale della polizia municipale di Tecalitlàn nel libro paga dell’organizzazione criminale. Cìò è stato verificato proprio nel Febbraio di quest’anno, in cui sono stati compilati quattro ordini di arresto agli elementi di detta corporazione. L’operazione che ha portato alla ricerca di Don Lupe, ha fatto luce su alcuni elementi importanti per le indagini: gli italiani, secondo la polizia, sono stati intercettati in Tecalitlan e portati verso l’autostrada per essere consegnati subito ai membri del cartello Jalisco nuova generazione, il motivo ci è ancora sconosciuto.
Nel corso dell’arresto sono state trovate armi da fuoco, munizioni, stupefacenti e altri elementi non di certo a vantaggio di Don Lupe, che è stato subito messo in stato di fermo e di cui verrà definito lo status legale fra poche ore.
Intanto c’è un ultimo particolare da non sottovalutare e che è scaturito da queste ultime fasi d’indagini: Raffaele Russo, il figlio Antonio e suo nipote Vincenzo Cimmino, scomparsi quel tragico giorno, sono stati fermati da un distributore di benzina Tecalitlan. Non si sa per certo dopo cosa è accaduto, ma questa storia avrà sicuramente molto presto ulteriori chiarimenti di cui vi aggiorneremo.
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