Musiche e ballate del Kurdistan al Teatro Stabile d’Innovazione
Gli yazidi oggi sono 40 mila e sono quasi tutti sotto assedio nella zona montuosa del Sinjar, che è la loro culla divenuta attualmente la loro prigione, forse mortale.
Una serata dedicata alle musiche e alle ballate del Kurdistan, alle differenze ed alla sopravvivenza culturale, è in programma al Teatro Stabile d’Innovazione. Giovedì 22 dicembre sono previsti due appuntamenti: alle 19,00 verrà proiettato il film “Love in the Face of Genocide (2021) di Sêro Hindî. L’ingresso è gratuito.
Il documentario esplora l’impatto della sofferenza, della religione e della differenza culturale sulle canzoni d’amore a Shengal e documenta come gli Yazidi mantengano la loro eredità e raccontino le loro storie di amore e dolore attraverso questi canti di sopravvivenza.
La proiezione del film fa parte del progetto REWEND, Giornata del Cinema Kurdo.
Rᴇᴡᴇɴᴅ è un progetto nato dalla collaborazione fra la Rᴏᴊᴀᴠᴀ Fɪʟᴍ Cᴏᴍᴍᴜɴᴇ, la piattaforma Sᴛʀᴇᴇᴇɴ e l’archivio Oᴠɴɪ ᴅɪ Bᴀʀᴄᴇʟʟᴏɴᴀ, per la promozione e distribuzione del cinema Kurdo in Europa ed è reso possibile grazie al Gᴏ̈ᴛᴇʙᴏʀɢ Fɪʟᴍ Fᴜɴᴅ, che premia i progetti più innovativi per la distribuzione cinematografica focalizzandosi ogni anno su diverse zone geografiche di particolare interesse culturale.
La serata continuerà con musiche e ballate del Kurdistan alle ore 21,00 con il concerto di Ashti Abdo, sai (tanbûr, voce, percussioni, duduk, marranzano. Ingresso 10 euro).
Ashti Abdo, cantante, musicista polistrumentista e compositore curdo, è nato ad Aleppo e cresciuto ad Efrin. La musica diventa la sua passione travolgente molto presto: trascorre l’infanzia tra le colline del suo villaggio, ascoltando le storie e le canzoni degli anziani, circondato dai suoni della natura. Da bambino impara a cantare ninne nanne a sua sorella e a suonare il tipico strumento curdo, il tembûr (saz), con suo fratello. Trasferitosi in Italia dopo l’adolescenza, continua a suonare il tembûr da autodidatta, iniziando a esibirsi come artista solista. Nel 2012 si unisce ai Domo Emigrantes, portando nella band suoni e trame tipiche del Medio Oriente. L’incontro con il gruppo lo porterà a sua volta a conoscere e fare suoi strumenti e ritmi tipici del Sud Italia. Dal 2014 suona il saz, il mandolino e le percussioni nell’ensemble Piccola Banda Rebelde canta De André. Nel 2015 collabora anche con Angelo Petraglia e Francesco Forzani, creando Beja: la musica, il racconto, la guerra, un progetto di improvvisazione musicale basato su una traduzione personale dell’esperienza bellica. Nel 2016 dall’incontro con Manuel Buda alla chitarra classica e con Fabio Marconi al violhao de choro a 7 corde, nasce un eccentrico trio di strumenti a corda (a cui si aggiungono all’occorrenza percussioni, voci e fiati come clarinetto e duduk), in cui ognuno porta le melodie che ha incontrato nel suo cammino personale di vita, di ricerca e di esperienza e che confluiscono in un vero e proprio viaggio musicale che da Vienna arriva fino al Mar Caspio, tra danze greche, melodie klezmer e canti della tradizione curda. Nel 2018 vince il premio DoReMiFaSud, concorso che promuove l’integrazione e il dialogo fra culture musicali differenti.
Il 1° gennaio 2020 è stato ospite al Teatro Massimo di Palermo in occasione del Concerto di Capodanno, accompagnato dall’orchestra del Teatro Massimo diretta da Omer Meir Wellber e dal coro diretto da Ciro Visco.
𝗔𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗶𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗶𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗲𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝗿𝘁𝗼, nel foyer del teatro, vi sarà un piccolo aperitivo e il 𝗻𝗼𝗱𝗼 𝗻𝗮𝗽𝗼𝗹𝗲𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗲𝘁𝗲 𝗞𝘂𝗿𝗱𝗶𝘀𝘁𝗮𝗻 (Napoli Senza Confini) 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮̀ 𝘂𝗻 𝗯𝗿𝗲𝘃𝗲 𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗶𝗻𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗶𝘁𝘂𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝘁𝘁𝘂𝗮𝗹𝗲, 𝘀𝗶𝗮 𝗶𝗻 𝗜𝗿𝗮𝗾 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻 𝗦𝗶𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗡𝗼𝗿𝗱, nella quale l’esperienza di autogoverno democratico e femminista del Rojava subisce bombardamenti da parte dell’esercito turco dal 19 novembre.
Kurdish Ballads
Musiche e ballate del Kurdistan
TEATRO STABILE D’INNOVAZIONE GALLERIA TOLEDO
via Concezione a Montecalvario, 34
oppure per riservare il biglietto inviare una mail all’indirizzo
[email protected]
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