Muore Luca De Filippo. Addio ad un pezzo di Napoli
Muore a soli 67 anni Luca De Filippo, figlio di Eduardo ed erede del grande teatro
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De Filippo, un cognome importante, forse troppo. Un cognome difficile da portare, soprattutto se vuoi fare teatro; fu per questo che per il suo debutto teatrale, a vent’anni, il figlio del grande maestro Eduardo recitò con lo pseudonimo di Luca Della Porta; per non essere vincolato, forse, per non creare aspettative. Oggi 27 novembre a soli 67 anni è morto nella sua casa romana, dopo essere stato ricoverato il dieci novembre per una discopatia.
“un giorno triste per il teatro italiano e per Napoli. Addio Luca De Filippo, grande artista, degno erede di Eduardo” Così lo ricorda su Twitter Il presidente del consiglio Matteo Renzi dopo aver appreso la notizia della scomparsa dell’artista.
Luca, nato nel 1948, aveva già recitato nel 1955 a soli sette anni nel ruolo di Peppiniello in “Miseria e nobiltà” di Edoardo Scarpetta e diretto dal padre. Un miseria e nobiltà che forse “i più grandi” ricorderanno in quanto venne ripresa in diretta per la televisione dall’Odeon di Milano. In quest’occasione Eduardo presentò il figlio Luca e gli aprì le porte al teatro.
“Bisogna che il pubblico di tutta italia sappia questo particolare; Questa commedia non solo è celebre, ma è stata la pedana di lancio di tutti noi attori dialettali napoletani, poiché questa commedia fu scritta da Eduardo Scarpetta per il suo secondo figlio Vincenzo che all’epoca aveva sette anni, infatti il personaggio si chiama Peppiniello ed ha sette anni. Io ho fatto Peppiniello, e tutti gli attori della mia compagnia hanno fatto Peppiniello. Ovviamente non tutti hanno avuto la stessa fortuna che ho avuto io, e vorrei che questa stessa fortuna l’avesse mio figlio, che io sta sera vi presento.”
Da timido bambino attaccato alla giacca del padre su un palco molto più grande di lui, Luca si fece strada sia in teatro che in televisione – attraverso testi storici come: “Il contratto”, “Sabato, domenica e lunedì”, “Filumena Marturano”,” Non ti pago”, “Il sindaco del rione Sanità”,” Napoli milionaria!”,” De Pretore Vincenzo”,” Le bugie con le gambe lunghe”, “Uomo e galantuomo”, “Natale in casa Cupiello”,” Gli esami non finiscono mai”, “Le voci di dentro”, “Ditegli sempre di sì”,” Chi è cchiu’ felice ‘e me!”
Solo nel 1981 quando il padre Eduardo si ritirò dalla scena, Luca riprese il suo vero cognome fondando “La compagnia di teatro di Luca De Filippo”. Le aspettative che non aveva creato chiamandosi Luca Della Porta ora erano più alte che mai e lui le seppe fronteggiare affrontando con successo testi storici della tradizione teatrale napoletana e non, confrontandosi anche con molti dei grandi maestri della storia del teatro: da Moliere a Pinter, a Beckett, da Scarpetta a Pirandello.
Ma le sfide per l’attore non finiscono qui, dal teatro debutta anche al cinema, interpretando nel 1990 “Sabato, Domenica e Lunedì” di Lina Wertmüller ,e nel 1999 e nel 2012 in “come te nessuno mai” e “venuto al mondo” interpretando il ruolo di un padre rispettivamente di Gabriele Muccino e di Penelope Cruz , un po’ come il padre aveva fatto tanti anni prima con lui.
Come diceva Eduardo:
Fare teatro vuol dire vivere sul serio ciò che gli altri, nella vita, recitano male
E Luca De Filippo ha vissuto sul serio.
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