Morte Stringile, svolta nelle indagini
Svolta nelle indagini sulla morte del tenente della Guardia di Finanza, Felice Stringile
[ads1] Sono trascorsi esattamente tre anni dalla morte del tenente della Guardia di Finanza, Felice Stringile originario di Pomigliano d’Arco e trovato cadavere nel suo alloggio all’interno della caserma di Aversa in cui l’ufficiale prestava servizio. L’autopsia accertò che il finanziere morì per overdose. Questa mattina, il maggiore della Guardia di Finanza Francesco Nasta, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, falso ideologico e peculato.
A seguito delle indagini sulla morte del tenente Felice Stringile, il nucleo dei Carabinieri di Aversa affiancato dai colleghi della Guardia di Finanza, hanno iniziato ad indagare sui prelievi illeciti di sostanze stupefacenti poste sotto sequestro all’interno della caserma di Aversa. Durante alcune perquisizioni e verifiche, gli investigatori hanno trovato all’interno della cassaforte della caserma, un cartone che avrebbe dovuto contenere 4 kg di cocaina, frutto di un sequestro avvenuto qualche anno prima a seguito del fermo di alcuni corrieri del casertano. All’interno del cartone, i cui esterni si presentavano evidentemente manomessi, non vi era alcuna traccia della sostanza stupefacente.
Ad incastrare il maggiore Nasta, la relazione che l’ufficiale invio al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Aversa, datato 19 gennaio 2012 nel quale indicava l’elenco dei reperti custoditi all’interno della caserma al 31 dicembre 2011. All’interno della relazione, mancava proprio il cartone da 4kg che però compariva nell’elenco inviato l’anno prima. Ulteriori indagini hanno accertato come Nasta non informò Stringile della presenza del cartone.
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