Morte Maradona, altre tre indagati in Argentina: il campione ha ricevuto la giusta assistenza?
Morte Maradona, procura di San Isidro iscrive nel registro degli indagati altre tre persone. Le novità dall’inchiesta sulla scomparsa del Diez
Morte Maradona – Sono trascorsi due mesi e mezzo dall’improvvisa ed inaspettata scomparsa di Diego Armando Maradona.
Era il 25 Novembre 2020 quando sul web è rimbalzata di testata in testata la notizia della morte del Pibe de Oro.
Operato pochi giorni prima per una emorragia cranica, conseguenza di una caduta, il Dieci argentino pareva in ripresa, quando il mondo intero ha appreso che la vita del discussissimo campione si era improvvisamente interrotta per arresto cardiocircolatorio.
L’inchiesta aperta per la scomparsa di Maradona ha già riservato diverse amare sorprese che hanno sollevato non pochi dubbi in merito alla giustezza dell’assistenza sanitaria offerta all’argentino nelle sue ultime ore di vita.
Indagati il suo neurochirurgo e la sua psichiatra, ora la procura di San Isidro iscrive nel registro degli indagati altri tre membri dello staff sanitario che offriva assistenza a Maradona.
Si tratta dello psicologo Carlos Diaz e degli infermieri Ricardo Almiron e Dahiana Gisela Madrid.
I magistrati ascolteranno in un secondo momento anche la cuoca di Maradona, Romina Milagros Rodriguez detta Monona, e la psicologa infantile Griselda Vanesa Morel, che accompagnava il figlio del campione, Diego Fernando, negli incontri con il padre.
Queste ultime saranno ascoltate per ricostruire l’ultimo periodo di vita di Diego Armando Maradona.
I magistrati cercano di rispondere alla domanda sulla correttezza dell’assistenza sanitaria prestata al campione argentino, afflitto da una grave patologia che, secondo il suo ex medico personale, avrebbe richiesto il ricovero in una terapia intensiva e non una degenza domestica.
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