13 Gennaio 2018

Metro Linea 6: I trenini di Italia ’90 saranno utilizzati fino al 2020

Metro linea 6: Prima la bufala dei treni che non sarebbero entrati nei tunnel (troppo stretti?), poi lo “scandalo” dei trenini degli anni ’90. Facciamo chiarezza

La Metro Linea 6 è la linea ferroviaria metropolitana che collegherà l’area ovest di Napoli al centro.

La linea 6 della Metropolitana di Napoli costituisce un importante elemento della rete di trasporto pubblico su ferro delineata dal Piano Comunale dei Trasporti (PCT), per l’Area Metropolitana di Napoli che mira allo sviluppo di un sistema di trasporto integrato e articolato su reti connesse così da distribuire il sistema di circolazione su gomma e ferro dell’intera città partenopea.

L’idea di fondo del PCT è infatti utilizzare le vecchie reti ferroviarie storiche per trasformarle in moderne aree metropolitane, di 90Km di estensione con 98 stazioni e 18 nodi di interscambio.

Stiamo parlando di nove linee che formano 3 anelli connessi tra loro, da cui si prolungherà la linea ferroviaria così da coprire tutto il territorio della città.

Da qualche giorno sta montando il caos rispetto al titolo comparso sul IlMattino in questa settimana di tunnel troppo stretti per far passare i treni, con successiva rimodulazione dei progetti iniziali.

In realtà, è notizia di qualche giorno che i treni, siano proprio quelli di Italia ’90, ovvero troppo “vecchi” e oggetti di derisione e critica di una parte dei cittadini che a quanto pare non conoscevano il progetto originale della linea metro linea 6 (potrete trovarla cliccando qui).

Facciamo chiarezza:

Dalle immagini registrate da Fanpage.it si evince infatti che i “trenini” che saranno usati almeno fino al 2020, sono proprio quelli che hanno circolato dal 2007 al 2013, quindi non obsoleti e che naturalmente entrano in galleria, come quelli acquistati di nuova generazione (molto simili) che entreranno in attività a partire dal 2020.

I famosi trenini di Italia ’90, sono trenini LTR 90, ovvero quelli della linea tramviaria rapida, lunghi 25 metri che rientrano perfettamente nel piano iniziale a cui saranno integrati o probabilmente sostituiti da quelli di 39 metri. Questo sotto il punto di vista finanziario e di riciclo urbano, dovrebbe comunque rappresentare un vanto per questa città.

Insomma, come racconta attraverso un post su Facebook Mario Calabrese, Assessore Infrastrutture e Lavori Pubblici Napoli, in riferimento all’articolo del IlMattino: “il danno causato da questo titolo a dir poco infelice all’immagine della città e a chi ci lavora con onestà e professionalità è enorme […]. Napoli raccontata sempre come macchietta, un fenomeno da baraccone. Un fatto veramente disgustoso e grave”.

 

 

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