Il mese infernale del calcio internazionale
Sarà un mese infernale… In un campionato punto a punto come questo, la spunta chi riesce a limitare i danni fino alla primavera (Il 20 marzo c’è la sosta per le nazionali). Ci vuole anche un po’ di fortuna, e purtroppo il Napoli, nelle ultime uscite, sta prendendo goal al primo e spesso unico tiro in porta, e non è altrettanto fortunato quando si approssima all’area avversaria.
[ads1] Chi conosce le cose del calcio, chi ha seguito decine di campionati, sa che il lasso di tempo che intercorre tra la metà di questo mese e la fine di marzo, è il peggiore per tutte le squadre. Succede che, dopo aver giocato, un numero considerevole di partite tra campionato, coppe e nazionali, le squadre cominciano a perdere pezzi e brillantezza.
Questo discorso vale quasi per tutti, tranne per quelle, come il PSG, che gioca seriamente solo la Champions League, perché il campionato francese lo vince praticamente a dicembre, e per le spagnole, le quali possono permettersi di giocare sessanta e più partite, con tredici, massimo quattordici giocatori. Naturalmente non sono dei robot, è solo che in Spagna certi controlli sono meno frequenti e certe regole più malleabili. Tanto è vero che i campioni impegnati nei grandi club spagnoli, poi, sistematicamente, steccano i grandi appuntamenti con le rispettive nazionali.
Il che non significa che Messi non sia fortissimo, significa solo che il Messi di Barcellona, riesce a recuperare prima e meglio dalla stanchezza, rispetto al Messi d’Argentina…
Per tutti gli altri è un po’ un’inferno… In un campionato punto a punto come questo, la spunta chi riesce a limitare i danni fino alla primavera. Ci vuole anche un po’ di fortuna, e purtroppo il Napoli, nelle ultime uscite, sta prendendo goal al primo e spesso unico tiro in porta, e non è altrettanto fortunata quando si approssima all’area avversaria. Per questo Allegri, da tecnico esperto, ribadiva che questo campionato si sarebbe deciso alle ultime quattro, cinque giornate, perché sapeva che fino ad allora, Napoli e Juve non avrebbero fatto sfracelli.
Va aggiunto, a questo ragionamento, il livello medio decisamente scarso del nostro campionato, che costringe tutte le squadre a difendersi con undici uomini dietro la linea della palla, quando si trovano di fronte ad un avversario più forte, o ad una partita apparentemente decisiva.
Il Napoli ha guadagnato un solo punto nelle ultime due giornate, ma contro due squadre come Juventus e Milan, che hanno interpretato la partita da squallide provinciali, con un tatticismo esasperato, rinunciando completamente a giocare la palla.
Addirittura, il portiere del Milan, ha cominciato a ritardare i rilanci dopo dieci minuti dal calcio d’inizio. Lo stesso Allegri, in una partita decisiva per la rimonta della sua squadra, pur giocando in casa, ad un certo punto toglie un attaccante per inserire il quinto di una difesa già coperta da diversi centrocampisti di rottura. Il catenaccio del catenaccio, roba che persino il buon Mondonico alla guida dell’Albinoleffe, si vergognava di fare…
Ma questo è il livello, bisogna adattarsi…
Come accennato sopra, la squadra di Sarri è stanca, alcuni uomini cardine sono a pezzi, Higuaìn è immobile, e si limita a fare il vigile, urlando nel traffico; Hamsik e Callejon mancano della precisione e della conseguente lucidità che ne impreziosiva le giocate…
Non bisogna però farne una catastrofe, proprio perché non è un problema solo del Napoli, subire una flessione è normale, mancano ancora tre partite, due in questo mese di febbraio, poi tutti si fermeranno, la primavera asciugherà i campi e il Napoli ricomincerà a volare…
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