17 Gennaio 2021

Medium acquista Glose: diventerà il social per gli amanti dei libri

I loghi di Medium e Glose

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Medium ha acquistato Glose, la piattaforma per leggere e condividere libri, e si prepara a diventare il social di riferimento per gli amanti della lettura

Dopo un iniziale e inevitabile “tutti contro tutti”, i Social Network si stanno sempre più settorializzando. Le piattaforme, infatti, stanno limando sempre di più le proprie caratteristiche nell’ottica di posizionarsi in modo più specifico. È il caso di Facebook, inteso come piattaforma, che, dopo aver provato a fare “asso piglia tutto” arrivando, nel 2016, a voler competere addirittura con YouTube per la fruizione di contenuti video, si sta “specializzando” sempre più nelle community, diventando il “social delle aggregazioni”. Così come Instagram punta all’intrattenimento (e alla vanità), Twitter alla notizia del momento e LinkedIn, in forte crescita negli ultimi due anni, si conferma leader nelle relazioni lavorative. Potrebbe ora essere il turno di Medium, che non ha mai sfondato nel mercato italiano, e che potrebbe rimediare dopo l’acquisizione di Glose, diventando a pieno titolo il “social dei libri”.

Che cos’è Medium?

Medium è una piattaforma di pubblicazione online creata nell’agosto 2012 dal cofondatore di Twitter, Evan Williams, con l’idea di incoraggiare gli utenti a creare post più lunghi di quelli proposti su Twitter con i suoi limiti sui caratteri. È incentrata, infatti, sui contenuti di testo (articoli, racconti, storie, etc.) e – come fanno per esempio Pinterest, il “social del bello da vedere”, con i contenuti visivi e Quora, il “social delle curiosità” con i topic – offre all’utente un’esperienza personalizzata sulla base delle preferenze espresse in fase di registrazione. Nel 2019 Medium contava circa 35 milioni di utenti attivi nel mondo, ma solo poco più di 150 mila in Italia. Ora, però, la situazione potrebbe cambiare.

Medium ha infatti acquistato la startup parigina fondatrice di Glose, una piattaforma di lettura interattiva. Chi si iscrive a Glose può costruire una libreria personale (comprando, scambiando e prendendo in “prestito” libri), condividere note con i followers e avviare conversazioni a margine dei testi. Esistono altre piattaforme social che permettono di parlare di libri – come, per esempio, Goodreads – ma l’aspetto differenziante di Glose è che le funzionalità sociali e interattive sono intrinsecamente collegate alle funzionalità di lettura e, dunque, interne alla piattaforma. Viene simulata, in sintesi, una lettura condivisa, da cui possono nascere discussioni, approfondimenti e addirittura gruppi di lettura digitali. Si possono anche evidenziare parti di testo, aggiungere commenti e note a margine. Strumenti, tra l’altro, disponibili anche in Medium.

Evan Williams: “Siamo colpiti, non vediamo l’ora di aiutare gli autori a raggiungere più lettori”

Ad annunciare l’acquisizione è stato lo stesso Evan Williams, che si è detto entusiasta di questa operazione. “Siamo colpiti non solo dai prodotti e dalla tecnologia di lettura di Glose, ma anche dalla loro esperienza nella collaborazione con autori di libri ed editori – ha affermato il CEO di Medium –. I libri sono un mezzo per esplorare un’idea, un modo per andare più in profondità. La stragrande maggioranza delle idee del mondo sono archiviate in libri e riviste, ma sono difficilmente ricercabili o condivisibili. Con Glose, vogliamo migliorare quell’esperienza all’interno della vasta rete di lettori e scrittori coinvolti di Medium. Non vediamo l’ora di lavorare con il team di Glose per collaborare con gli editori per aiutare gli autori a raggiungere più lettori”.

Più recentemente, Glose ha lanciato un servizio separato chiamato Glose Education. Come suggerisce il nome, si tratta di una versione su misura per università ed enti scolastici, dove gli insegnanti possono distribuire compiti e le classi possono leggere libri in gruppo. L’azienda ha anche messo insieme una libreria completa, stringendo una partnership con 20.000 editori nel mondo, in modo da poter acquistare e-book direttamente dall’app. Inoltre, fornisce anche centinaia di migliaia di libri di pubblico dominio gratuitamente – come le opere di Virginia Woolf – anche in versione audiolibro.

Medium più Glose: arriva il “social della lettura”

Medium, dunque, prevede di espandersi oltre gli articoli e i blog, integrando e-book e audiolibri al suo servizio. La piattaforma, così, punta dritto all’intero mercato della lettura online per posizionarsi come il “social della lettura“. Si tratta di una mossa ingegnosa, poiché molti blogger prolifici sono anche scrittori di libri. In questo momento, gli autori scrivono post su Medium, ma per promuovere le proprie opere rimandano gli utenti a link di terze parti. Avere la possibilità di ospitare tutto ciò che è scritto da un autore potrebbe rivelarsi un’esperienza molto più positiva, sia per i creatori di contenuti che per i lettori.

Attualmente, più di un milione di persone utilizzano Glose e 25 università – tra cui le prestigiose Stanford e Columbia University – sono iscritte a Glose Education. Da quanto si apprende, il team di Glose rimarrà a Parigi, il che significa che Medium per la prima volta aprirà degli uffici al di fuori degli Stati Uniti. Glose ha, infine, annunciato che continuerà a onorare le sue partnership con autori, editori, scuole e istituzioni.

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