15 Marzo 2020

Medici cinesi: “ancora troppe persone per strada”

Nonostante le misure draconiane adottate dal Governo per limitare la circolazione delle persone, i medici cinesi bacchettano gli italiani: “comportamenti da migliorare”

Arrivati giovedì notte per sostenere la sanità italiana nella lotta al Covid-19, i medici cinesi fanno i conti con una realtà molto diversa dalla loro. Nonostante le misure restrittive prese dal Governo Conte per limitare la circolazione e arginare il contagio, molte persone sono, infatti, ancora per strada. È chiaro che il paragone non possa reggere: da una parte c’è lo Stato liberale, la garanzia dei diritti della persona, una Costituzione rigida che tutela le libertà, dall’altra un regime dittatoriale. Se in estremo oriente la prima risposta all’emergenza coronavirus è stata quella di chiudere e militarizzare ogni angolo, nel Bel Paese, proprio per non infrangersi sul muro dei diritti fondamentali, ci si è affidati in prima battuta al buonsenso degli italiani.

È stata sicuramente la scelta migliore dal punto di vista delle garanzie giuridiche. Pessima, però, dal punto di vista dell’efficacia e lo testimoniano le decine di migliaia di persone in fuga da Nord a Sud nella notte di sabato scorso. Tant’è che si è dovuto rimediare estendendo la zona protetta a tutto lo Stivale.

I medici cinesi: “in base alla nostra esperienza ci sono troppe persone per strada”

Ma a quanto pare non basta. Come si legge sul’Huffington Post, Liang Zongan, professore di medicina polmonare all’ospedale di Sichuan, e Xiao Ning, vicedirettore dell’Istituto nazionale delle malattie parassitarie e del centro nazionale per la prevenzione, hanno tuonato: “Da quanto abbiamo potuto vedere fino ad ora, e in base alla nostra esperienza, per strada ci sono ancora troppe persone e comportamenti da migliorare“. Un’opinione senz’altro affidabile, dato che i medici cinesi sono stati i primi a dover fronteggiare questa emergenza.

Ci sono, dunque, atteggiamenti da migliorare se si vuole uscire dalla crisi nel più breve tempo possibile. “In questi primi giorni di permanenza nella Capitale ci confronteremo con medici, ricercatori, infermieri dei diversi ospedali della città. Poi andremo al nord. In base alle prime valutazioni, – affermano gli esperti medici cinesi – ci sono atteggiamenti da migliorare: non tutti coloro che stiamo vedendo in strada portano le mascherine o le portano in maniera corretta. Bisogna poi aprire le finestre ed evitare assembramenti. Solo se tutti rispetteranno in maniera rigorosa queste indicazioni il 3 aprile se ne potrebbe uscire“.

L’equipe di medici cinesi è arrivata, per dirla con le parole del capo della protezione civile cinese, “per ricambiare gli aiuti ricevuti dall’Italia“. La delegazione ha, infatti, portato con sé 31 tonnellate di materiali: macchinari per la respirazione, tute anti-contagio, mascherine antivirus e altre protezioni, medicinali e campioni di plasma da utilizzare nella ricerca.

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