13 Marzo 2025

Mazzette negli uffici Asl: indagine svela corruzione tra medici e imprese funebri

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Tangenti tra medici e agenzie funebri

Intercettazioni rivelano “Patto corruttivo” per certificati di morte e cremazioni

Mazzette negli uffici Asl: indagine svela corruzione tra medici e imprese funebri – Un giro di tangenti che coinvolge medici e agenzie funebri ha portato all’arresto di M. T. e L. R., accusati di corruzione. L’inchiesta ha rivelato che sanitari e imprenditori ricevevano tangenti per falsificare certificati di morte e autorizzazioni alla cremazione, con 67 arresti su 96 indagati.

Il 23 ottobre 2023, in una conversazione tra L.R. e l’imprenditore G.T, quest’ultimo commentava la proroga delle indagini, esprimendo che la questione riguardava esclusivamente i “defunti”, non invalidità o assenteismo. L’intercettazione ha rivelato il piano dei medici coinvolti per eludere le indagini. Gli indagati hanno usato tangenti che variavano tra i 50 e i 70 euro per ogni “pratica”, con l’intento di alterare documenti ufficiali.

Mazzette negli uffici Asl: monitoraggio dei carabinieri con GPS e Telecamere nascoste

Secondo gli inquirenti, la corruzione riguardava principalmente i certificati necroscopici, nei quali i medici certificavano morti che non erano avvenute effettivamente a casa dei defunti. I carabinieri del Nucleo Anti-Sofisticazioni hanno ottenuto prove cruciali: oltre alle intercettazioni, hanno piazzato gps sotto le auto dei medici e telecamere nascoste per monitorare le operazioni illegali.

Il 20 ottobre 2023, una registrazione ha mostrato R. che, insieme a T., pianificava misure per eludere l’indagine. Rinaldi confermava che Tartaglia era già a conoscenza dell’inchiesta e parlava dei 235 fascicoli acquisiti dai carabinieri negli uffici del Comune di Napoli. In questa intercettazione, Rinaldi affermava: “È una cosa di morti, non c’è niente da fare”, rivelando la consapevolezza della gravità della situazione.

L’inchiesta inerente le mazzette negli uffici Asl, condotta dalla Procura di Napoli sotto la direzione del procuratore Nicola Gratteri e del procuratore aggiunto Sergio Amato, continua a esaminare il ruolo di medici e impresari funebri, con i dottori Federico Amirante, Luigi Rinaldi e Margherita Tartaglia al centro dell’indagine. Gli accusati avranno l’opportunità di difendersi e di dimostrare la loro estraneità nel corso del procedimento penale.

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