30 Gennaio 2020

Maxi operazione Carabinieri, arrestate quattro persone

Fonte foto: Pixabay

carabinieri

Termina con l’arresto di quattro persone la maxi operazione dei Carabinieri: carcere per i reati di violenza, estorsione e spaccio

OPERAZIONE CARABINIERI – Ecco quanto comunicato dalla Questura di Napoli:

“Nelle prime ore della mattina odierna, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Napoli – Stella e personale della Squadra Mobile di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di quattro soggetti, ritenuti appartenenti al clan Contini, indagati, a vario titolo, per violenza privata, violenza o minaccia per costringere a commettere un reato, intralcio alla giustizia ed estorsione, tutti delitti aggravati dal metodo mafioso.

Il provvedimento scaturisce da acquisizioni investigative dei citati Reparti che hanno permesso di contestare, a vario titolo, agli indagati, negli anni dal 2012 al 2018, di aver:

–  avvicinato, minacciato ed usato violenza nei confronti dei familiari di un collaboratore di giustizia al fine di scoprire la località protetta dove si trovava, nonché influenzare e far ritrattare la sua collaborazione in modo da salvaguardare gli interessi del sodalizio di appartenenza, intralciando il regolare percorso della giustizia;

–  consumato cinque estorsioni in danno di:

  • un cittadino costretto ad acquistare effetti cambiari da corrispondere periodicamente al fine di non essere “mandato all’ospedale”;
  • un imprenditore costretto a pagare 13.000 euro mensili a titolo di “pizzo” per poter continuare a svolgere la propria attività imprenditoriale, obbligando infine la vittima a chiudere la propria attività, a cedere le apparecchiature delle società e a versare un’ultima quota al sodalizio per il ritardo nei pagamenti;
  • un impresario, dedito alla commercializzazione delle apparecchiature da intrattenimento da sala (slot machine, videopoker ecc.) nonché poker on-line e raccolta scommesse in relazione ad eventi sportivi, costretto a pagare migliaia di euro a scadenze mensili a titolo di “pizzo” per poter continuare a svolgere la propria attività imprenditoriale, arrivando infine ad obbligare un suo fornitore a versare la quota per conto dell’estorto;
  • il titolare di un distributore di carburanti, costretto a versare a titolo estorsivo la somma di euro 10.000,00 quale “pizzo” sulla propria attività di impresa;
  • una famiglia, legata a un collaboratore di giustizia, costretta a lasciare il proprio domicilio e a consegnare l’immobile ad affiliati al sodalizio.

Il provvedimento cautelare documenta la pericolosità delle condotte delittuose perpetrate dagli affiliati al clan Contini in danno di cittadini ed imprenditori dell’area di influenza del sodalizio camorristico.

L’odierno provvedimento si inquadra in una più ampia strategia di contrasto nei confronti del clan Contini posta in essere dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che, come si ricorderà ha già portato all’esecuzione di altre misure cautelari nei confronti di altri affiliati, tra queste quella di marzo 2016 a carico di 34 soggetti e quella di giugno 2019 a carico di altri 126 affiliati.

Già nel corso delle citate investigazioni si erano raccolti elementi in relazione a:

−la gestione e il controllo delle piazze di spaccio, anche con l’utilizzo di vedette armate” nel centro della città;

−l’operatività di canali di approvvigionamento dello stupefacente, in particolare del tipo cocaina e marjuana dall’Olanda;

−l’esistenza di una “cassa comune” nella quale confluivano i proventi dell’attività di spaccio, utilizzati in seguito per l’acquisto di ulteriori partite di stupefacenti, per il sostentamento delle famiglie degli associati detenuti, nonché per il pagamento delle “mesate” agli affiliati in libertà;

− l’organicità al sodalizio imprenditori operanti nei più svariati settori.

I pregressi provvedimenti cautelari avevano permesso di raccogliere importanti acquisizioni per documentare la permanente operatività del gruppo Contini”.

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