14 Dicembre 2015

Martiri di Pietrarsa, una petizione per ricordarli

Foto: Vesuvio Live

Pietrarsa

Domenica 20 dicembre a Portici evento per la raccolta firme per il cambio toponomastico di via Pietrarsa in via Martiri di Pietrarsa

[ads1] Martiri di Petrarsa, al via una petizione per ricordarli.

Sono più d’una le cose che rendono famosa Portici, la cittadina della provincia napoletana che, nei suoi 4 km, raccoglie un bagaglio immenso di storia e cultura.

Una di queste è sicuramente il Museo Ferroviario di Pietrarsa , uno dei luoghi simbolo della storia delle Ferrovie dello Stato italiane, il cui primo tratto fu proprio quello costruito fra Napoli e Portici.

Non tutti sanno però che il Museo è anche il luogo dove anticamente sorgevano le officine borboniche volute da Ferdinando II nel 1842.

Il Reale Opificio di Pietrarsa era la prima fabbrica metalmeccanica d’Italia per produttività ed estensione, mentre la FIAT non era ancora nata.

Il 6 Agosto del 1863, a pochi anni dall’Unità d’Italia, proprio Pietrarsa fu la sfondo di un triste episodio a seguito del quale persero la vita quattro operai, uccisi durante uno sciopero con il quale cercavano di difendere il proprio lavoro che avevano perduto o stavano per perdere.

Domenica 20 Dicembre è la loro memoria, sbiadita nella mente del popolo dell’Italia e del Sud e cancellata dai libri di scuole, che si vuole celebrare.

A piazza Poli, nello spazio antistante al Bar Vanacaffè, si terrà la conclusione della raccolta firme per la petizione proposta dai cittadini Ciro Gallo, Carmine Cetara, Francesco Portoghese e Alberto Guarino dove si chiede il cambio toponomastico di “via Pietrarsa” in “via Martiri di Pietrarsa”, che sarà presentata il giorno dopo al Comune.

La petizione è partita da uno scatto d’orgoglio dei cittadini porticesi, dato che “via Martiri di Pietrarsa” a San Giorgio a Cremano esiste già sebbene la città che ospita il Museo sia Portici.

<<Senza storia non può esserci un futuro. Se vogliamo avere una città che punti sul turismo e sulle ricchezze storiche, la sua identità e chi ha lottato per essa devono essere ricordati>> queste le parole di Ciro Gallo in una dichiarazione e come dargli torto!

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