Invece, Francesco Petrelli, difensore di Christian Gabriel Natale Hjorth, insieme al collega Fabio Alonzi, ha commentato così la pena del suo assistito: “Sono state riconosciute le attenuanti generiche. Non nascondo la grande delusione, perché avevamo sicuramente dimostrato l’estraneità di Natale. In una situazione come questa ci aspettavamo venisse riconosciuta l’innocenza dell’imputato. Natale non aveva previsto l’omicidio, perché non era prevedibile. Il mio assistito non ha visto e non ha potuto valutare neanche le conseguenze. Leggeremo le motivazioni e credo che sarà non facile motivare una condanna in una vicenda così complessa”. Queste le parole riportate da Rainews.
Per la vedova del vicebrigadiere dei carabinieri il sacrificio del marito non deve essere dimenticato: ”un servitore dello Stato ucciso nel momento più felice della sua vita. Il dovere della memoria non è solo di noi familiari ma è di tutti”.
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