11 Luglio 2021

Maresca più aggressivo: sposa la comunicazione di Salvini e Morisi?

Nelle ultime settimane, il candidato sindaco della destra Catello Maresca ha cambiato i toni della sua campagna elettorale: meno proposte e più attacchi frontali ed elenchi. C’è lo zampino di Salvini e Morisi?

A Napoli la campagna elettorale non è mai facile. E non lo è, a maggior ragione, quando i candidati sono così tanti come per le amministrative 2021. Ad oggi sono infatti in 5 a concorrere per la carica di sindaco: Alessandra Clemente, candidata di sinistra, diretta espressione di De Magistris, Antonio Bassolino, indipendente di centrosinistra, Gaetano Manfredi, l’unica “candidatura romana” nata dall’accordo nazionale fra Movimento 5 stelle e Partito Democratico, Sergio D’Angelo, civico di centro e, infine, Catello Maresca, magistrato anticamorra, sostenuto da Lega e Forza Italia.

Proprio Maresca, che inizialmente aveva rifiutato qualsiasi riconduzione alla destra salviniana, ha mostrato nelle ultime settimane un’evoluzione dei toni della sua campagna elettorale. Inizialmente, l’ex Pm anticamorra aveva incentrato la sua campagna elettorale sul tema principe che ha contraddistinto la sua carriera: legalità e lotta alla camorra. E lo aveva fatto da “civico”, facendo particolare attenzione a sottolineare la sua completa estraneità alle dinamiche partitiche locali e nazionali.

Una sottolineatura che, tuttavia, lasciava già allora il tempo che trovava: era sin da subito chiaro, infatti, che Maresca sarebbe stato il candidato della destra napoletana. Quella che è ancora oggi rappresentata dai Cesaro (“Gigino a Purpetta”, di cui Cutolo disse essere il suo autista) e i Nonno, condannato in primo grado a 8 anni, che non ha mai nascosto rigurgiti fascisti (“Ammiro Mussolini, il più grande statista del ‘900“, disse in un intervista a Repubblica del 2016, rilasciata in seguito alla candidatura al fianco di Lettieri). A rimuovere qualsiasi dubbio, poi, sono stati gli stessi Salvini e Berlusconi nelle ultime settimane.

Maresca, cambiano i toni della campagna elettorale: meno programmi, più attacchi “a la Salvini”

A confermare una piena sintonia fra Maresca e i partiti che lo sostengono, pare arrivare una sorta di evoluzione dei toni della campagna elettorale. L’ex Pm, infatti, sembra aver abbandonato le proposte puntuali (o meglio, non sembrano più al centro delle sue dichiarazioni) per abbracciare la tecnica del “noi e loro” e degli attacchi diretti verso i propri avversari.

Negli ultimi mesi, per esempio, Maresca non si era mai dichiarato apertamente “di destra”, mentre nelle ultime settimane, in ogni comunicato o dichiarazione, ha iniziato ad utilizzare più volte, in maniera ripetuta, la parola “sinistra” in termini dispregiativi. Uno stile che ricorda molto quello della “bestia” guidata da Luca Morisi per la comunicazione di Matteo Salvini, più orientata alla “pancia” degli elettori, cercando di alimentarne rabbia e risentimento verso “gli altri”.

Altro esempio: Maresca non aveva mai nominato Manfredi nei mesi precedenti; ora, invece, è diventato il suo bersaglio preferito. E così, “Manfredi dice scemenze“, oppure “Manfredi scappa” (dichiarazioni rilasciate a Vesuvio Live l’8 luglio scorso), senza far mancare, ad ogni “nomination“, la sottolineatura “il candidato della sinistra“. Il classico distintivo di demarcazione, tipico della comunicazione salviniana: “noi i buoni, loro, quelli di sinistra, i cattivi”.

Fishman, esperto di comunicazione politica: “C’è la regia di Salvini

A notare questa evoluzione è anche Daniel Fishman, scrittore, saggista ed esperto di comunicazione politica. “Il comunicato stampa di Catello Maresca contro l’ex rettore? Me lo sono chiesto – dice in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno – mi sono dato due risposte. La prima è che quel comunicato equivale ad un elenco di punti che ha deciso di attaccare. Ma vuol dire anche che ha tirato fuori già tutto e come comunicazione regge poco. Puoi dire di non essere d’accordo con Manfredi, ma che sia un falso non sta in piedi. Maresca non ha mai parlato così di Manfredi nei quattro mesi precedenti, poi. Ci vedo una regia di Salvini. Ma l’impianto salviniano applicato a Maresca funziona? Ho qualche dubbio. Ormai l’elenco della spesa lo abbiamo anche noi. Attacchi così violenti nascondono sempre nervosismo. Poi significa non conoscere la città“.

Insomma, Catello Maresca getta definitivamente la maschera da “civico” e sposa apertamente la linea della destra. A quanto pare, anche in termini di comunicazione.

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