Maradona, Baquè: “Prima di morire è caduto e ha battuto la testa”
Emergono nuovi elementi dalla morte di Maradona. L’avvocato Rodolfo Baquè afferma: “nessuno l’ha portato in clinica dopo un colpo alla testa”
Emergono nuovi particolari intorno alla morte di Maradona. Ad annunciarlo l’avvocato dell’infermiera che si è occupata del numero 10 più grande al mondo, Rodolfo Baquè. Pochi giorni prima del decesso, il campione sarebbe caduto e avrebbe sbattuto la testa: “Non è stato un colpo molto forte e a ha riguardato il lato destro, non quello dell’operazione. Lo hanno fatto rialzare subito. Nessuno ha chiamato una clinica, forse per scelta dello stesso Maradona. Ma lui non non era un grado di prendere una decisione su cosa fare, è stato rinchiuso tre giorni nella sua stanza”.
Il legale non si ferma con le accuse e ha aggiunto che Maradona non si trovava in un luogo appropriato, privo di un medico di base e che “la somministrazione dei farmaci era a carico della psichiatra”. Emerge anche un dettaglio sulla frequenza cardiaca, superiore ai parametri normali: “E’ arrivato ad avere 115 pulsazioni al minuto e il giorno prima di morire ne aveva 109, quando è noto che un paziente con problemi coronarici non può superare le 80 pulsazioni”. Il suo corpo, ha concluso, “inviava segnali ma lui non è stato assistito con alcun farmaco. Maradona avrebbe potuto farsi ricoverare nella clinica più lussuosa del mondo, ma invece è stato tenuto in un luogo inadatto”. Con un ultima frase, Baquè fa sorgere ulteriori dubbi: “Se non fosse stato là oggi probabilmente sarebbe ancora vivo”.
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Fonte: SportMediaset.
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