29 Gennaio 2021

Ludopatia e covid: il gioco online fa schizzare le dipendenze

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Ludopatia e covid: lavoratori del settore a casa, ma il gioco online fa schizzare le dipendenze degli utenti

LUDOPATIA E CORONAVIRUS – Imprenditori e dipendenti del settore delle scommesse e del gioco in generis si chiedono che ne sarà del proprio domani, dal momento che, almeno per ora, non esiste una data programmata per la riapertura degli appositi centri. Ne giovano il gioco clandestino, che le forze dell’ordine si impegnano quotidianamente a sgominare, mentre continua a crescere a dismisura il mercato dell’azzardo online. La rivoluzione, soprattutto nell’ultimo caso, potrebbe aver tolto parecchi clienti alle agenzie “fisiche” anche in prospettiva futura. Questo anche in virtù delle promo convenienti che vengono proposte ai giocatori, con trattamenti che in agenzia non avrebbero mai ricevuto. Alcuni, per esempio, permettono di giocare senza neanche pagare, e in tal senso un elenco aggiornato di bonus senza deposito immediato lo trovi a questa pagina.

Davvero poche, quasi nulle ad oggi, le prospettive per i lavoratori del settore del gioco tradizionale: “Sono chiusi i musei, è normale che debbano restare chiuse anche le sale bingo – il commento lapidario del deputato pentastellato Francesco Silvestri, interpellato da Agimeg – inoltre la posizione del Movimento sul gioco è sempre stata chiara: il gioco d’azzardo è qualcosa che in questi anni ha fatto male all’Italia. Non c’entrano nulla i lavoratori, io sto parlando dei concessionari e di come lo Stato ha gestito il gioco d’azzardo. I lavoratori non c’entrano nulla, però se sono chiusi i musei e i teatri, immagino le sale bingo

E per quanto riguarda le ripercussioni che il lockdown sta avendo sui lavoratori, le risposte ad oggi sono poche: “E’ una questione che riguarda la pandemia e la sicurezza. Le sale bingo (probabilmente Silvestri intendeva un più generico sale giochi ndr) a livello di sicurezza non sono il massimo, visto che sono tutte oscurate. A Roma ad esempio abbiamo visto che – rispetto alle direttive adottate dal Comune – c’è una percentuale ampissima di sale che non rispetta le regole. Da questo punto di vista, come sono chiusi i ristoranti, i centri commerciali e tutti gli altri esercizi, è normale che debbano rimanere chiuse anche queste attività. Lo Stato sta cercando di aiutare con tutte le risorse che può mettere in campo tutti i lavoratori”.

Eppure, nel frattempo si stima che l’emergenza da Covid-19 abbia un effetto devastante anche sulle dipendenze. Si stima infatti, secondo il Corriere della Sera, che da marzo siano aumentate del 50% le richieste d’aiuto. Droga, alcol, cibo, gioco d’azzardo: un disagio socialmente trasversale con dati in crescita in particolare per quanto riguarda le ludopatie, con l’esplosione del gioco online che ha causato anche molti più casi di indebitamento e crisi familiari.

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