3 Maggio 2022

Luana D’Orazio moriva un anno fa. Il fidanzato: “Mi prendo cura di suo figlio”

Luana D’Orazio morta sul lavoro un anno fa, parla il fidanzato Alberto Orlandi: “Tutte le sere stacco dal lavoro e vado da suo figlio”

È passato un anno dalla morte di Luana D’Orazio, l’operaia pistoiese di 22 anni rimasta intrappolata nell’orditoio a cui stava lavorando in una fabbrica tessile di Montemurlo. Oggi, 3 maggio 2022, è in programma per il pomeriggio un rito religioso per ricordare la giovane Luana. La messa sarà celebrata alle 18:00 nella Chiesa di Santa Maria Assunta a Spedalino, una frazione di Agliana (Pistoia). Il fidanzato della giovane donna, Alberto Orlandi, ha raccontato a Il Corriere il suo stato d’animo e la forte assenza che vive dalla prematura e tragica scomparsa della sua compagna. Le parole di Alberto: “Quando sono da solo divento triste, dopo un anno non accetto, ma concretizzo che non torna. Che i progetti che avevamo insieme, come la convivenza, non si potranno realizzare. Fa male. Un conto è la convivenza, un altro conto è andare a pregare da lei al cimitero”.

Luana D’Orazio era mamma del piccolo Alessio, il figlio avuto da una precedente relazione. Il fidanzato ha dichiarato di prendersi cura ogni giorno del bimbo di Luana: A lui non faccio mancare niente. Il bimbo deve crescere e bene, lei vorrebbe questo. Tutte le sere stacco dal lavoro e vado da lui. A dire il vero mi chiede poco di Luana, tende a cambiare discorso quando ne parliamo per caso. Non so cosa provi davvero. Provo solo a fare per lui tutto ciò che Luana si aspetterebbe”.

Il Primo maggio – in occasione della Festa del Lavoratori – la mamma di Luana D’Orazio, Emma Marrazzo, ha fatto luce sulle condizioni precarie e disumane dei lavoratori, attestando che “sul lavoro c’è una vera e propria guerra” e, proprio per questo motivo, non c’è nulla da omaggiare. La storia drammatica della giovanissima ha attirato l’attenzione di tutti. Ad oggi, secondo l’inchiesta della Procura di Prato, sarebbero stati disattivati i dispositivi di sicurezza. La mamma di Luana D’Orazio spera che i luoghi di lavoro diventino più sicuri e che i lavoratori siano tutelati: “Spero che si riesca ad ottenere qualcosa. Io sarei contenta se mettessero le telecamere sul posto di lavoro”.

Il processo per stabilire le responsabilità per quanto accaduto il 3 maggio 2021 alle ore 9:46 è attualmente in corso. A essere accusati di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele del macchinario è la titolare dell’azienda Luana Coppini, il marito di quest’ultima Daniele Faggi e il tecnico della manutenzione.

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