28 Ottobre 2020

Lockdown, Milano e Napoli dicono “NO”. La posizione di Sala e De Magistris

Fonte: "AntimafiaDuemila"

Lockdown, Milano e Napoli non ci stanno. Sala e De Magistris al ministro Speranza: “Sbagliato farlo ora. Chi ha avuto l’idea?”

L’ipotesi lockdown, che solo un paio di settimane fa veniva scartata con convinzione dal Premier Giuseppe Conte, sta prendendo in queste ultime ore sempre più piede, in considerazione del vertiginoso aumento dei contagi.

Al momento, però, pare ancora possibile evitare quello nazionale.
A destare maggiori preoccupazioni sono, infatti, delle specifiche zone che, da Nord a Sud del Paese, appaiono dei maxi cluster, da provare ad arginare.

In particolare, le metropoli di Milano e Napoli, nelle quali la curva del contagio è preoccupantemente ed inarrestabilmente in ascesa.

A lanciare l’allarme, Walter Ricciardi, consulente del ministero, che ha parlato di un lockdown circoscritto alle due città.

Di rimando, i sindaci delle due metropoli interessate, Sala e De Magistris, hanno scritto una lettera indirizzata al ministro Speranza, per far chiarezza sulla questione.

A darne comunicazione, il sindaco di Milano, che così si esprime a mezzo facebook:

“Stamattina ci siamo sentiti con il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, perché ieri il consulente del ministero della Salute, il professor Ricciardi, ha evocato un lockdown a Napoli e Milano. Abbiamo scritto al ministro per chiedergli se quella è un’opinione del suo consulente o è un’opinione del ministero e, nel caso fosse un’opinione del ministero, se è basata su dati e informazioni che il ministero ha e noi non abbiamo.

È nelle mie responsabilità e io ragiono con la testa e con il cuore, guardo i dati: abbiamo meno di 300 terapie intensive, ne abbiamo avute 1700. Sono dati in crescita ma stiamo facendo dei sacrifici e vedremo cosa succederà. Oggi bisogna pensare a tenere a casa gli anziani, è brutale ma il 90% dei decessi è sugli over 70.

Occorre creare spazi di ricovero per gli asintomatici, per le quarantene e stiamo lavorando con Ats e la Regione.

Io non credo che a questo punto sia giusto fare un lockdown e lo dico sapendo che ci sono due partiti, anche tra i cittadini, c’è chi dice ‘chiudi tuttò e chi ‘non si può”.

Infatti, queste ultime giornate hanno visto il Paese dividersi in due fazioni di segno opposto: c’è chi invoca il lockdown come unico mezzo per arginare il contagio e chi, invece, è sceso in piazza a manifestare contro le chiusure paventate nelle ultime ore.

 

 

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