8 Aprile 2020

L’Italia sta per riaprire? Sì, ma solo al nord

Immagine di repertorio

coronavirus e confindustria

L’appello di CONFINDUSTRIA del nord: “Bisogna garantire la sicurezze delle aziende e prepararle alla fase 2”

Sul sito ufficiale di CONFINDUSTRIA (Confederazione generale dell’industria italiana) arriva un comunicato per la riapertura delle imprese del nord e la difesa dei luoghi di lavoro contro il COVID-19.

Proprio perché nel corso della storia della Repubblica non ci si è mai trovati ad affrontare una crisi sanitaria, sociale ed economica di queste proporzioni, bisogna attuare delle misure cautelari.

« Le relazioni sociali ed economiche sono colpite in modo grave, imprevedibile fino a poche settimane or sono. Stiamo facendo grandi sacrifici, che mai avremmo pensato ci sarebbero stati richiesti, che implicano la limitazione di alcune libertà che abbiamo sempre dato per scontate » – scrivono.

« Dobbiamo tuttavia essere consapevoli che all’emergenza sanitaria seguirà una profonda crisi economica: dobbiamo quindi essere in grado di affrontarla affinché non si trasformi in depressione e per farlo abbiamo bisogno innanzitutto di riaprire in sicurezza le imprese» – continuano.

Le quattro regioni del nord prese in considerazione (Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte) rappresentano il 45% del PIL italiano. Quindi, prolungare il lockdown significherebbe continuare a non produrre, perdere clienti internazionali e interrompere il fatturato che permetterebbe alle aziende di pagare i propri dipendenti.

« Concretizziamo la fase 2! »

« Chiediamo quindi di definire una roadmap per una riapertura ordinata e in piena sicurezza del cuore del sistema economico del Paese. È ora necessario concretizzare la “Fase 2”» – si legge nel comunicato.

Per farlo bisogna realizzare un percorso chiaro e prendere decisioni condivise per condurre il sistema produttivo verso la piena operatività. La salute è il primo e imprescindibile obiettivo: le imprese devono poter riaprire, ma è indispensabile che le persone siano tutelate. Le aziende sicure devono poter lavorare.

Dunque, le imprese che non saranno in grado di garantire la sicurezza necessaria nei luoghi di lavoro non potrà aprire: « Il criterio guida è la sicurezza! »

Il documento da seguire rigorosamente

Il documento di sicurezza che le imprese dovranno rigorosamente attuale comprende i seguenti punti:

  • Mettere le imprese nelle condizioni di reperire tutti i dispositivi di protezione individuale e garantire il loro approvvigionamento mediante un percorso di fornitura.
  • Velocizzare il percorso di autorizzazioni da parte dell’ISS per i dispositivi prodotti in deroga alle normative sanitarie, ma che dimostrino requisiti di protezione soddisfacenti.
  • Fornire un pacchetto di misure di finanziamento a fondo perduto che supportino gli investimenti delle imprese nella sicurezza. Adottare protocolli di sanificazione degli ambienti di lavoro, la riduzione al minimo dei contatti tra le persone e il ricorso allo smart working.

 

 

 

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