25 Luglio 2022

Licola, scatta il divieto di balneazione

Licola, mare inquinato dopo le analisi dell’Arpac. Scatta il divieto di balneazione per tutta la costa, ecco le zone chiuse

Napoli. Nella zona denominata Lido di Licola è scattato il divieto di balneazione a causa dell’inquinamento dell’acqua. La zona interessata va, più precisamente, dall’alveo dei Camaldoli fino ai confini con il Comune di Giugliano. L’ordinanza è stata lanciata dal sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, che dopo le analisi dell’Arpac ha ritenuto opportuno chiudere il tratto di litorale contaminato.

L’episodio, che ha generato non poco disappunto e dispiacere tra i cittadini campani, richiama alla memoria un altro tratto di costa non balneabile, ovvero quella di Marina Grande di Sorrento che proprio pochi giorni fa è risultata impraticabile. Infatti, dalle analisi dell’Arpac sono emersi batteri fecali oltre la norma sia per quanto riguarda gli enterococchi intestinali (406 Mpn/ per 100 ml di acqua su un massimo di 200) che per l’escherichia coli (2005 Mpn su un limite di 500). Pertanto l’Agenzia regionale ha dichiarato questo tratto di mare non balneabile.

Il primo cittadino di Sorrento, Massimo Coppola, ha firmato l’ordinanza per il divieto di balneazione per Marina Grande lato Est. “Nel corso dell’anno 2022 sono stati eseguiti dall’ARPAC campionamenti nei mesi di: aprile, maggio, giugno, come riscontrabile dal portale.arpacampania.it con risultati delle analisi sul contenuto della carica batterica sempre notevolmente inferiori ai valori limite in ogni punto della rete di monitoraggio; che il valore relativo al prelievo effettuato al Capo di Sorrento del 13/07/2022 risulta isolato e comunque superiori ai limiti normativi. Sono stati altresì prontamente allertati i tecnici della GORI per l’identificazione delle cause qualora derivassero da problematiche al sistema fognario; nelle more delle risultanze della ripetizione immediata del campionamento richiesta all’ARPAC, che potrà essere effettuato soltanto a partire dalla giornata del 18/07/2022, di dover adottare quale misura di gestione l’ordinanza di divieto temporaneo“

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