25 Gennaio 2021

Liceo Labriola occupato: “No alla DAD, rientro a scuola in sicurezza”

Napoli, Liceo Labriola occupato: “No alla Didattica a Distanza, ma vogliamo un rientro in sicurezza”

LICEO LABRIOLA OCCUPATO – Il Liceo Scientifico “Arturo Labriola” a Napoli è stato occupato. Un’azione che è stata messa in atto da studenti che aderiscono all’Osservatorio Popolare Studentesco.

Il fine di tale gesto, dicono gli studenti, è quello di  “riprenderci la scuola che, come ente, presenta non poche contraddizioni”. L’occupazione del Liceo Labriola inizia a pochi giorni dal rientro in classe: gli studenti delle scuole superiori, infatti, dovrebbero riprendere le lezioni in presenza lunedì 1 febbraio.

Gli studenti e le studentesse del Liceo Labriola hanno deciso di occupare l’istituto per ribadire la necessità di un rientro in sicurezza e di una riforma della scuola. I ragazzi dicono no alla didattica a distanza ma vogliono essere sicuri negli ambienti scolastici.

In particolare, chiedono: “tamponi, potenziamento di trasporti, più spazi in cui seguire le lezioni, più assunzioni nel comparto scuola, presidi medico-sanitari e sportelli psicologici all’interno degli istituti scolastici, chiarezza e adattamento della valutazione e dell’esame di Stato”.

Assemblea pubblica alle ore 16.00

Secondo quanto riportato da Unione Degli Studenti Napoli, la Digos avrebbe minacciato gli studenti. Per questo motivo, è stata convocata un’assemblea pubblica alle ore 16.00.

Si legge in una nota: “Vogliamo ribadire che quest’azione non è contro la dirigenza del liceo Labriola e non hanno preso parte ad essa i soli studenti del liceo. Noi tutti siamo del pensiero che le scuola sia spazio di produzione del discorso critico, della socialità e non del mero apprendere nozionistico.

Chiediamo appoggio non solo sanitario ma anche politico, da parte degli spazi sociali, delle altre scuola della città di Napoli e la regione tutta. Non ci fermeremo finché non potremo tornare in una scuola sicura che ci permetta di non contagiarsi dunque non portare il contagio ai nostri cari.”

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