14 Maggio 2018

Liberato, nuova teoria sull’identità: gli indizi

Liberato

Nuove ipotesi sulla vera identità di Liberato, fenomeno musicale del momento. A proporla, il noto Youtuber Diego Laurenti

Sul Lungomare di Napoli, il 9 maggio, c’erano più di 15 mila persone ad attenderlo al tramonto. È ormai il fenomeno musicale del momento: tutti canticchiano le sue canzoni, ripetono i suoi testi e cercano di conoscere la sua identità. Stiamo parlando di Liberato, l’artista napoletano di cui non si conosce né nome né volto.

Dopo il suo ultimo concerto, però, sono ripartite ipotesi e teorie. Qualcuno lo ha identificato, in questi mesi, con Livio Cori, Emanuele Cerullo e Calcutta. A proporre un’interessante teoria sull’identità del cantante è stato lo Youtuber Diego Laurenti.

Liberato e l’isola di Nisida

L’autore dell’ipotesi più complessa e interessante fin ora, Diego Laurenti, ha notato qualcosa di strano nell’arrivo di Liberato al suo ultimo concerto. L’artista, giunto via mare con un gommone, era accompagnato da altre tre persone.

La traiettoria compiuta dal gommone sarebbe quella dell’isola di Nisida. Si tratta di una piccola isola collegata a Napoli con un ponte la cui peculiarità è quella di ospitare il carcere minorile maschile. Inoltre, in alcuni video che riprendono l’arrivo di Liberato sul Lungomare, si può notare una vedetta della Polizia scortare l’artista.

L’ipotesi dello “Iuttubber” è questa: e se liberato venisse proprio da Nisida? Tanti sono gli indizi che confermerebbero questa teoria.

Nisida, centro di recupero

Quello di Nisida non è esclusivamente un carcere minorile ma un centro di recupero per i minori. In quanto tale organizza numerose attività e laboratori con associazioni esterne. Corsi che vanno dall’artigianato, al teatro passando per l’arte, lo sport e anche la musica.

Liberato, secondo la teoria di Diego Laurenti, potrebbe essere proprio un ragazzo del carcere minorile coinvolto in un progetto di recupero.

Il nome e le canzoni

Quest’ipotesi si può collegare allo pseudonimo scelto dall’artista: Liberato, come se volesse sottolineare che grazie alla musica è possibile liberarsi da una condizione come quella del carcere.

Altri indizi possono essere rintracciati all’interno delle canzoni. L’artista ha spesso citato nei testi la stessa Nisida e i luoghi che si possono osservare proprio dal carcere. In particolare, nella canzone “Tu te scurdat e me” è più volte ripetuto «Cade ‘ngopp”o golf’ ‘na stella» e «Chiove ‘ngopp’a Nisida». Cita, poi, Procida e Trentaremi, luoghi visibili proprio dall’isolotto.

Importante potrebbe essere la frase, nella stessa canzone, «Guarda ‘e fuoche abbascio Furcell’». Sparare i fuochi d’artificio a Forcella è spesso segno di un detenuto che esce dal carcere. 

Ancora, in “Gaiola Portafortuna” si sente «Je t”o giuro mai cchiù», come se volesse assicurare alla ragazza – protagonista di tutti i suoi brani – che non farà mai più nulla di sbagliato.

Un riferimento alla detenzione si trovano anche in Intostreet, titolo che potrebbe essere proprio riferito ad una vita in cella, “nello stretto“.

I simboli

Liberato accompagna la sua figura ad una serie di simboli tra i quali, la rosa e la sirena.

La rosa, citata nei brani e raffigurata sulle copertine, potrebbe essere un riferimento alla forma che ha l’isola di Nisida vista dall’alto e collegata a Napoli tramite un ponte.

C’è poi una sirena a manovella, utilizzata dal cantante alla fine e all’inizio dei suoi concerti. Questo strumento emette un suono molto simile a quello delle carceri durante un’evasione ad indicare che Liberato, in quel momento, non si trova a Nisida.

Ovviamente non si tratta di una vera evasione. Proprio in riferimento ai progetti di recupero citati sopra, Liberato potrebbe aver ricevuto un permesso speciale.

Inoltre la sirena è citata nel brano “Gaiola Portafortuna” così: «’A voce ‘e ‘na sirena /Quanno stev’ assieme a tte». Sembra proprio che Liberato sia stato arrestato quando si trovava insieme alla sua ragazza.

Un progetto romantico e magico

La teoria, che sta spopolando nel web, non è tuttavia un modo per smascherare l’artista. «A noi non interessa sapere qual è la faccia di Liberato, quello che ci interessa è il progetto. Perché se fosse così sarebbe tutto romantico e magico», ha chiarito  Diego Laurenti in una storia su Instagram.

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