Lettera ai napoletani da ragazza: il post di Borrelli
Continua la rubrica di Borrelli #cepostaperme: lettera ai napoletani da parte di una ragazza che studia per diventare avvocato
LETTERA AI NAPOLETANI RAGAZZA- Per la famosa rubrica #cepostaperme del giornalista e deputato della Repubblica dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, oggi affronta un tema delicato e lo fa pubblicando una lettera rivolta ai napoletani da una ragazza.
In realtà, la lettera al deputato è stata recapitata dalla mamma di Sara che ha 19 anni, che studia per diventare avvocato. Scrive così Borrelli sui suoi profili social: “Sono una mamma di una ragazza di nome Sara che ha 19 anni e studia per diventare avvocato.Volevo solo condividere questa lettera che ha scritto:
“Quando criticano Napoli non ve la prendete così tanto, perché da Napoletana, sono amareggiata dalla situazione verificatasi ormai da un paio di settimane a questa parte. Bravi a tutti. Bravi, perché non vi ho mai visti così raggruppati, così uniti, non vi ho mai visti scendere una volta per lottare: contro l’aumento delle tasse, contro l’aumento degli alimenti, contro l’aumento degli anni da raggiungere per ricevere la pensione, contro i 4 spicci dati al raggiungimento di quest’ultima alla fine degli infiniti anni di lavoro (sempre se si riesce ad arrivare alla fine)”.
Continua: “Complimenti perché ho sempre pensato che gli italiani fossero un popolo sfaticato, ma cari amici napoletani, questa sera in particolar modo, avete dimostrato tutta la vostra ignoranza. Milioni di persone radunate per i festeggiamenti di 4 persone che corrono in un campo e guadagnano miliardi di euro, a differenza di chi, dopo anni di studio, fatica, sacrifici e impegno, riesce a stento a soccombere alle spese della cara vita che ormai ci circonda.
Se i più grandi attori sono Napoletani, non c’è da meravigliarsi. I napoletani sono un popolo a cui piace sempre esagerare (in modo negativo o positivo che esso sia), anche laddove le cose sono semplici, fanno le solite tragedie greche, rendendo il tutto una “cosa impossibile da fare”; forse però non è sempre così: a marzo, ci hanno dimostrato come, in 30 minuti, dopo che i tifosi dell’Eintracht hanno “distrutto” Napoli, i tifosi napoletani sono riusciti ad organizzarsi, scendere in piazza e dimostrare la loro imponenza.
Allora mi sorge spontaneo domandare: “È una questione d’interesse? Lottare per il Napoli mi interessa, ma lottare per vivere una vita GIUSTA e degna di essere vissuta no?”
Aggiunge: “Mi auguro che così non sia, ma non riesco a trovare altra spiegazione all’indifferenza mostrata dinanzi ai problemi che ci circondano. Indifferenza si, perché noi napoletani, se c’è una cosa che sappiamo proprio fare bene, È LAMENTARCI. Lamentarci che ogni cosa non va come dovrebbe, ma in fin dei conti, noi, per “aggiustare la strada” e far sì che le cose vadano per la retta via, non muoviamo un dito, non sia mai dovessimo stancarci.
Cari napoletani, ci avete dimostrato come, con un po’ di buona volontà, siete riusciti ad allestire una Napoli intera. Questi colori non possono far altro che illuminare ancor di più la mia meravigliosa città, ma amici cari, una città bella, senza un buon popolo che la vive, a cosa serve?
Ahimè, questa sera, scrivo con un forte dolore al cuore: il dolore di una ragazza che vorrebbe il meglio per il proprio mondo, una ragazza che lotta per la giustizia , per il vero, per il bene e gli interessi comuni, nonostante sia circondata da forte egoismo e prepotenza; una ragazza che purtroppo, si ritrova sola in una lotta che probabilmente non vincerà mai.
Sono estremamente amareggiata dal comportamento dei miei concittadini, ma la mia buona fede, mi porta a sperare che la stessa grinta, determinazione e voglia di vincere , l’abbiano acquisita e venga usata anche per combattere le continue ingiustizie che sporcano la nostra vita, per lottare per un futuro migliore.
Sento spesso dire “ ‘O stat s’ sta pigliann o’ rit cu tutt’a ‘man” (lo stato si sta prendendo il dito con tutta la mano = in punta di piedi s’intrufola nelle nostre vite e pian piano si prende tutto): amici miei, lo stato prova a vincere la partita, ma le carte per proseguire il gioco, gliele lanciate voi; la mano gliela offrite voi; e ditemi un po’, chi rifiuta una cosa servitagli su un piatto d’argento?”
LEGGI ANCHE
Conclude così la lettera ai napoletani della ragazza: “Nui nun facimm nient” (noi non facciamo niente): il problema, ancora non compreso da molti, è proprio questo: non facendo niente permettiamo loro di manipolarci come meglio credono. Ci mettono uno contro l’altro e non ce ne rendiamo nemmeno conto. Arriviamo a scontrarci per sopravvivere, per avere 1€ in più in tasca tagliamo rapporti con familiari/amici di una vita.
Lavoriamo ore ed ore, per poi arrivare così stanchi a casa che quelle poche ore che ci restano della giornata, non riusciamo a godercele con i nostri cari. Quando lo capirete che è una corsa contro il tempo? È una corsa dietro il denaro. Ma alla fine della corsa chi troviamo ad aspettarci? E questo lo chiamiamo mondo? Questo è il mondo in cui ci piace vivere?
Cari amici napoletani, questa sera, ci avete dimostrato che VOLERE È POTERE, e che L’UNIONE FA LA FORZA. Non voglio rovinarvi i festeggiamenti, ma vorrei che queste parole vi aiutassero ad aprire un po’ più gli occhi e vi rendeste conto che non si può vivere “nella speranza che le cose cambino”, la realtà è triste e INGIUSTA, ed ogni giorno, se non AGIAMO, insieme, uniti come lo siamo stati questa sera, lo sarà sempre di più.
Buona festa a tutti’”
Ti potrebbe interessare anche l’articolo: Calcio Napoli: addio ad un “top player”
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO