3 Dicembre 2015

Le origini della parola “Cazzimma”

Il termine più usato dai partenopei.  Si nasce o si diventa “cazzimmosi”?

[ads1] “Tengo ‘a cazzimma e faccio tutto quello che mi va”,  cantava Pino Daniele in “A me me piace o ‘BLUES”.  Il termine “CAZZIMMA”, risiede in ogni buon napoletano che si rispetti, infatti chi partenopeo non conosce il significato della parola “Cazzimma”?  Il termine, in questione, non è solo un’espressione napoletana, non è semplicemente un modo di dire, ma è un vero e proprio modus operandi,  è uno stile di vita.

La “Cazzimma” è un neologismo dialettale, sta ad indicare: ”colui il quale utilizza espedienti furbi e arguti per ottenere un proprio vantaggio, servendosi anche di persone o situazioni a lui care.” Molti si sono interrogati circa l’origine della parola. Secondo lo scrittore Renato De Falco, il termine sarebbe da rintracciare nel linguaggio studentesco-adolescenziale  napoletano degli anni ’50. La parola è certificata nel Dizionario  storico dei gerghi italiani  e dall’Accademia della Crusca.  Quante volte il napoletano medio si è sentito dire o ha utilizzato la parola cazzimma per offendere qualcuno, o semplicemente per prenderlo in giro.  Non è solo l’atto prevaricatore o la cattiveria bonaria, non è solo un’offesa, ma un vocabolo che mostra, la contraddittorietà di Napoli stessa.  Infatti,  spesso, la persona “cazzimmosa”, si trova a vivere nelle pieghe della città tra una parola amara e una battuta. Tra sarcasmo ed ironia, tra dispiacere e contentezza.

Il primo passo è comprendere il significato e l’essenza della “Cazzimma”,

il secondo passo è saperla utilizzare nell’ambito dell’esperienze sociali ed entrare nel “mood del cazzimmoso” .

Un po’ di sana “cazzimma” non ha mai fatto male a nessuno, o quasi .

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