Le origini della parola “Cazzimma”
Il termine più usato dai partenopei. Si nasce o si diventa “cazzimmosi”?
[ads1] “Tengo ‘a cazzimma e faccio tutto quello che mi va”, cantava Pino Daniele in “A me me piace o ‘BLUES”. Il termine “CAZZIMMA”, risiede in ogni buon napoletano che si rispetti, infatti chi partenopeo non conosce il significato della parola “Cazzimma”? Il termine, in questione, non è solo un’espressione napoletana, non è semplicemente un modo di dire, ma è un vero e proprio modus operandi, è uno stile di vita.
La “Cazzimma” è un neologismo dialettale, sta ad indicare: ”colui il quale utilizza espedienti furbi e arguti per ottenere un proprio vantaggio, servendosi anche di persone o situazioni a lui care.” Molti si sono interrogati circa l’origine della parola. Secondo lo scrittore Renato De Falco, il termine sarebbe da rintracciare nel linguaggio studentesco-adolescenziale napoletano degli anni ’50. La parola è certificata nel Dizionario storico dei gerghi italiani e dall’Accademia della Crusca. Quante volte il napoletano medio si è sentito dire o ha utilizzato la parola cazzimma per offendere qualcuno, o semplicemente per prenderlo in giro. Non è solo l’atto prevaricatore o la cattiveria bonaria, non è solo un’offesa, ma un vocabolo che mostra, la contraddittorietà di Napoli stessa. Infatti, spesso, la persona “cazzimmosa”, si trova a vivere nelle pieghe della città tra una parola amara e una battuta. Tra sarcasmo ed ironia, tra dispiacere e contentezza.
Il primo passo è comprendere il significato e l’essenza della “Cazzimma”,
il secondo passo è saperla utilizzare nell’ambito dell’esperienze sociali ed entrare nel “mood del cazzimmoso” .
Un po’ di sana “cazzimma” non ha mai fatto male a nessuno, o quasi .
[ads2]
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO
Cinema Hart, sbarca a Napoli il cinema con i letti e i divani