7 Maggio 2024

La protesta di Gianni Fabbris vince! La nomina del commissario

Stasera il Governo dovrebbe rendere noto il nome del Commissario straordinario nazionale per il superamento della zoonosi

la protesta di Gianni Fabbris vince

La protesta di Gianni Fabbris vince. Dopo due anni e mezzo di battaglie, manifestazioni e, in ultimo, lo sciopero della fame di Gianni Fabbris durato 20 giorni, è arrivata la risposta del Governo.

Nella tarda serata di ieri, 6 maggio 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Legge Agricoltura. Tra i provvedimenti è stata istituita la struttura commissariale che affronterà l’emergenza brucellosi e tubercolosi bufalina per eradicare completamente la malattia.

La protesta di Gianni Fabbris vince

Dopo due anni e mezzo dal fallimentare piano di Vincenzo De Luca e centinaia di capi bufalini abbattuti, gli allevatori campani hanno ricevuto la risposta sperata. Il commissario straordinario nazionale per il superamento della zoonosi, secondo fonti di Governo, “avrà un mandato di 24 mesi, prorogabile una sola volta“.

Il tutto nasce con l’obiettivo di completare il processo di eradicazione sul territorio nazionale della brucellosi bovina, bufalina, ovina, caprina e della tubercolosi bovina e bufalina anche al fine di valutare l’efficacia delle misure di profilassi adottate dagli Enti territoriali.”

La conferenza di oggi 7 maggio

“Un grande lavoro di squadra guidata da Gianni Fabbris!” commentano gli allevatori e gli agricoltori dei movimenti che si battono per la sovranità alimentare. Una vittoria dedicata alla memoria di Antonio Lucisano, una figura particolarmente cara agli allevatori.

“Antonio Lucisano ha sempre dato un grande contributo al movimento, venuto a mancare l’anno scorso in un momento significativo della nostra battaglia”. Sono le parole di Gianni Fabbris leader della Confederazione Altragricoltura e Antonio Lombardo della Rete interregionale Salviamo l’Allevamento di Territorio.

Alla Conferenza Stampa di oggi, 7 maggio 2024, Fabbris ha proposto quattro prime azioni che gli allevatori si attendono già nella fase di avvio della nomina del Commissario Nazionale. Oltre naturalmente alla messa in campo di iniziative urgenti per la gestione delle emergenze.

Sono intervenuti anche Sebastiano Lombardo che ha annunciato una serie di iniziative e di assemblee con gli allevatori in tutte le regioni coinvolte. A seguire Adriano Noviello che ha dato conto di una manifestazione convocata a Caserta domattina, 8 maggio, contro la crisi. L’evento si terrà in occasione della giornata nazionale CONTRO L’INDEBITAMENTO DI SISTEMA DELLE AZIENDE AGRICOLE (all’interno del ciclo di mobilitazioni della Campagna Salviamo l’Agricoltura e la Pesca indetta dal COAPI).

La protesta di Gianni Fabbris, una vertenza che dura da 3 anni

La nomina del commissario nazionale per l’eradicazione delle zoonosi rappresenta la chiusura di una prima fase di una vertenza che va avanti da quasi 3 anni. In questi anni gli allevatori e i loro rappresentanti sono stati protagonisti di manifestazioni, scioperi, interlocuzioni con istituzioni territoriali, nazionali ed europee. Il tutto al fine di salvare, proteggere e rilanciare l’allevamento bufalino casertano, un’eccellenza storica ed identitaria della Provincia di Caserta.

Denunce, ritorsioni, intimidazioni non sono riuscite a fermare gli allevatori casertani che sono stati capaci di portare avanti una battaglia estenuante grazie ad un riscoperto spirito di aggregazione e di unione che ha coinvolto anche agricoltori e allevatori di altri Regioni come Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Puglia, Calabria, Basilicata.

Il commissariamento è un punto di ripartenza

Una cosa è certa, il commissariamento nazionale non rappresenta un punto di arrivo ma di ripartenza. Si apre una nuova stagione in cui ognuno dovrà fare la propria parte. Il Governo dovrà mettere il nuovo commissario nelle condizioni di poter perseguire gli obiettivi prefissati. Il commissario stesso dovrà segnare un cambio di marcia nella strategia dell’eradicazione della brucellosi e della tubercolosi.

Non si possono dimenticare gli allevatori che dovranno essere parte attiva e partecipativa di tale strategia, cooperando con il nuovo Commissario e con tutte le Autorità sanitarie.

I dati dati attuali sono chiari: circa 180mila capi abbattuti negli ultimi 10 anni, dei quali solo l’1,8% è risultato realmente positivo agli esami post mortem, 300 aziende chiuse e migliaia di posti di lavoro persi. Ora bisogna ripartire. Ci sarà ancora da combattere.” dichiara l’avv. Francesco Di Tella su Altragricoltura.

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