La protesta degli agricoltori, il blocco della navi nei porti
Gli agricoltori in Sicilia bloccano il grano contaminato che diventa grano nazionale sulle tavole italiane
La protesta degli agricoltori: le manifestazioni a Bruxelles, in Italia e i blocchi della navi nei porti in Sicilia.
Oggi all’alba, un folto gruppo di agricoltori, con circa 1.500 mezzi, proveniente da tutt’Europa anche dall’Italia, ha raggiunto Bruxelles per protestare nel giorno fissato per l’incontro sull’agrifish che vede riuniti i ministri dell’agricoltura di 27 paesi europei. La Commissione europea aveva inviato il 22 febbraio alla presidenza del Consiglio UE un documento in cui ha delineato una serie di azioni a breve e medio termine che potrebbero essere intraprese per raggiungere una possibile semplificazione e le prime possibili azioni per contribuire a ridurre gli oneri amministrativi che gravano sulle spalle degli agricoltori. Il documento di semplificazione mantiene l’impegno assunto dalla presidente von der Leyen al Consiglio europeo del 1° febbraio 2024.
La protesta degli agricoltori in Sicilia
Intanto in molte città italiane continuano le manifestazioni e le proteste degli agricoltori. In Sicilia gli agricoltori e i cittadini si sono recati, stamattina all’alba, al porto di Pozzallo con l’intento di bloccare una nave proveniente dal Canada che trasportava grano canadese contaminato.
Ieri un appello, tra quelli lanciati dai vari agricoltori e dai movimenti, è partito da Resistenza Siciliana D.O.C.
La protesta degli agricoltori in Sicilia, l’appello
“Se non volete far continuare ad avvelenare i vostri cari partecipate alle manifestazioni che bloccano gli arrivi della navi dal Canada con carichi di cereali contaminati (specialmente grano). I canadesi usano il glifosato in preraccolto. Il glifosato è un terribile diserbante cancerogeno che si usa una settimana prima di raccogliere e trebbiare il grano. Sappiatelo! Il grano viene scaricato nei porti e viene portato nei vicini mulini e depositi per farne farina per i nostri pastifici, panifici, pizzerie e pasticcerie. Ci fanno mangiare questo veleno “ben confezionato”, attraverso questi prodotti in maniera inconsapevole. In Sicilia siamo sei milioni di abitanti, se almeno una buona percentuale di questa popolazione partecipasse alle manifestazioni, saremmo in tanti.” invita Agostino Cascio portavoce della Resistenza Siciliana D.O.C. “Purtroppo gli accordi bilaterali, l’accordo CETA e l’accordo sul commercio internazionale hanno messo in ginocchio gli agricoltori italiani ed europei. Bisogna resistere e reagire con forza!”
La protesta degli agricoltori del grano, il blocco della navi nei porti
Da qualche ora gli agricoltori hanno bloccato gli autotrasportatori che portano il grano scaricato da Pozzallo ai depositi/mulini ed in maniera pacifica hanno chiesto i documenti di trasporto della merce. Dai video degli agricoltori siciliani, inviati sulle chat e sui social, i manifestanti riscontrano che sul documento di trasporto non è indicato se il grano è duro o tenero ed è stato descritto: “grano nazionalizzato”. La certezza degli agricoltori è che il grano al glifosato finisca nei mulini e venga spacciato per grano nazionale ovvero italiano. Veleno sulle tavole degli italiani inconsapevoli!
La protesta degli agricoltori, i manifestanti del grano a Pozzallo
I prodotti contenenti il grano canadese al glifosato saranno rivenduti sul mercato alimentare come prodotti italiani.
La rabbia e la disperazione degli agricoltori è fuori dal controllo. L‘indebitamento con le banche, i mancati introiti, a causa dell’importazione di materie prime alimentari dalle nazioni extraeuropee, merce non regolamentata dalle norme sulla salute dei cittadini e quindi molto economiche, l’aumento dei costi di carburante, prodotti e macchinari per la coltivazione, hanno portato le categorie di agricoltori e allevatori al collasso. Generazioni di agricoltori si vedono costretti a prendere una triste decisione: chiudere le imprese!
La protesta degli agricoltori, le imprese agricole
La mira è l’industrializzazione del comparto agricolo che porterà inevitabilmente alla distruzione della piccole e medie imprese agricole, distruggendo così la qualità, la tipicità e l’unicità dell’appartenenza del prodotto al territorio. Altro che sovranità alimentare!
Insomma attraverso queste politiche europee anche il cibo si globalizza totalmente non lasciando spazio alla possibilità di scegliere liberamente una propria alimentazione.
Difatti come abbiamo già scritto in alcuni articoli pubblicati su Napoli Zon, sugli alimenti sintetici e gli alimenti artificiali, grandi industrie alimentari francesi, inglesi, americane e israeliane (una start app per la carne anche in Italia) hanno pronte carni artificiali prodotte con cellule animali in vitro, e imitazioni di formaggi e yogurt finanche il miele.
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