La battaglia dei cliché
“Dobbiamo giocare partita per partita”, “non guardiamo la classifica”, “i conti si fanno a giugno”, “il campionato si decide alla fine”, “la Juve è la favorita per lo scudetto”. In questa selva di frasi che, chi segue il calcio, è abituato a sentire fin da quando era bambino, c’è tutto quello che si deve sapere sul gioco. Persino più della lunghezza regolamentare del campo, la larghezza delle porte
[ads1] Sono sempre stato persuaso che i segreti della vita si nascondano nei cliché. Se questo è vero, non può non esserlo per il calcio che, insieme alla box, è il gioco che meglio si approssima all’esistenza.
I campionati sono come le stagioni terrestri, come i cicli lunari, si assomigliano e si ripetono identiche.
Tutte le volte si dirà: “dobbiamo giocare partita per partita”, “non guardiamo la classifica”, “i conti si fanno a giugno”, “il campionato si decide alla fine”, “la Juve è la favorita per lo scudetto” (questa valeva anche quando la vecchia signora era in serie B, c’era, anche allora, chi, abituato a dirlo, qualche volta si sbagliava…) e così via…
In questa selva di frasi che, chi segue il calcio, è abituato a sentire fin da quando era bambino, c’è tutto quello che si deve sapere sul gioco. Persino più della lunghezza regolamentare del campo, la larghezza delle porte.
Perché è inutile pensare che adesso il Napoli è distante quattro punti dall’Inter, che la Juve è tornata a farsi sotto, che la squadra di Sarri è stanca, e lo è, che Hamsik e Callejon non segnano più.
Non bisogna farsi prendere dalla frenesia, questo “campionato si deciderà alla fine”, nelle ultime tre o quattro giornate della stagione. E’ assai probabile persino che all’ultima, vincere o perdere la partita, permetterà a diverse squadre di finire prime o quarte.
L’importante sarà esserci, essere nel gruppetto dei fuggitivi e per far questo il Napoli dovrà giocare “partita per partita”, “senza guardare la classifica”. La prossima trasferta è di quelle storicamente insidiose, una sorta di trappola che il Napoli è costretto, anno dopo anno, a cercare di disinnescare con alterne fortune. Però i partenopei devono vincerla, è troppo importante ritrovare i tre punti, non importa come, anche giocando malissimo. In questa ultima fase del girone d’andata, come del resto può accadere, il Napoli pare un po’ sulle gambe. Ovvio che non può cambiare troppi elementi, ma qualcuno si. E dal primo minuto. Mertens merita più spazio, non solo gli ultimi venti minuti, Insigne contro la Roma è andato troppo spesso in confusione, gli è mancata la necessaria lucidità per fare, al momento opportuno, la cosa giusta. Hamsik avrebbe a sua volta bisogno di riposo, ma nel suo caso il Napoli non dispone di un’alternativa credibile, El kaddouri è un buon giocatore, ma oltre al fatto che per Sarri è un esterno d’attacco, in generale non può garantire lo stesso apporto dello slovacco. In questo senso sarebbe davvero necessario ricorrere al mercato di gennaio, il nome giusto potrebbe essere quello di Soriano della Sampdoria, che è stato ad un passo dal Napoli in estate, e che potrebbe rientrare nell’affare Zuniga. Bisognerà capire, però, se il nuovo allenatore dei Doriani avrà voglia di privarsi di quello che forse è il suo miglior elemento in mezzo al campo. Un’alternativa potrebbe essere Parolo, la Lazio sta andando in contro alla sua ennesima stagione fallimentare, il centrocampista potrebbe aver voglia di cambiare aria.
Per quanto riguarda Jorginho, il ragazzo ha fin’ora disputato una stagione fantastica, ma credo sia arrivata l’ora di Valdifiori. Giovedì scorso è parso svogliato, non troppo concentrato, potrebbe essere utilissimo restituirgli motivazioni, schierandolo a partita in corso già dalla prossima settimana.
Inoltre in questa squadra segna solo Higuaìn, sarà necessario recuperare e ridisegnare uno spazio più importante per Manolo Gabbiadini, uno che ha dimostrato di saper andare a rete con grande continuità.
“La Juve è la favorita per lo scudetto”, ultimo cliché che purtroppo nemmeno quest’anno possiamo sfatare, non lo credevo possibile, e anzi, se dovesse accadere avrebbe comunque dell’inverosimile, ma le cose stanno così, inutile illudersi, i bianconeri sono di nuovo lì, e corrono forte, con un Dybala davvero in grande spolvero. Ci hanno messo un po’ più del solito, ma hanno ritrovato la quadratura del cerchio e adesso hanno ripreso convinzione. La mia opinione personale è che la Juve, insieme allInter, sia la favorita alla vittoria finale, ma un altro cliché del pallone vuole che “i favoriti, spesso, perdono…”
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