Kvaratskhelia Napoli, l’addio del talento georgiano
Kvaratskhelia lascia il Napoli per approdare al Paris Saint Germain.
KVARATSKHELIA NAPOLI, L’ADDIO DEL TALENTO GEORGIANO
La sveglia alle cinque e mezzo del mattino per vedere la replica dell’amichevole contro l’Anaunia. Per vedere all’opera il nuovo acquisto del Napoli. Scappato dalla patria di Putin e regalato da Giuntoli a mister Spalletti. L’esordio al ‘Bentegodi’, la prima da applausi a scena aperta al ‘Maradona‘, le giocate impressionanti contro la Lazio di Sarri e in Champions League. Chiedete ai Reds e ai Lancieri di Amsterdam per una referenza.
Abbiamo imparato ad apprezzare Khvicha prima di scandire perfettamente il suo nome e conosciuto un’autorevole giornalista come Nina Mamukadze-Sordini. Abbiamo tifato per la sua Nazionale agli Europei e conosciuto i suoi connazionali avvolti nella bandiera delle cinque croci. Kvaratskhelia è entrato nel cuore dei tifosi partenopei in un battito di ciglia. Un colpo di fulmine a ciel sereno. Che stravolge l’anima. Come la ragazza perfetta, stupenda che si presenta sul proprio cammino. E non riesci ad immaginare il futuro senza di lei.
Gioia e spensieratezza. Il calciatore moderno che il sistema industrializzato del calcio non produce più. Selvaggio e vagamente anticonformista, istintivo e romantico. Che ha contribuito in maniera inequivocabile alla conquista del terzo Scudetto del Napoli dopo trentatré anni di attesa. Che ha realizzato prodezze e assist. Componendo con Victor Osimhen una macchina da gol senza eguali in Italia. E che ha fatto tremare l’intero continente. Un calciatore che si è espresso ben al di sopra delle aspettative.
Kvaratskhelia Napoli, la fine di una sincera storia d’amore
Luce che abbaglia gli occhi. Come una cometa, giunta dalla Georgia, con le sembianze di chi si chiamava Best. Entità sovrannaturale, capace di urtare la sensibilità dei sismografi. In un territorio abituato ad avvertire le vibrazioni del sottosuolo. A Napoli si mastica calcio dalla prima colazione fino a quando si chiudono gli occhi. E c’è anche chi, come il sottoscritto, sogna il pallone anche di notte. Perchè è nel mio Dna e di milioni di tifosi napoletani, che desideravano vivere dalla nascita le emozioni del magnifico 4 maggio 2023.
La radice del fascino di Kvaratskhelia è un senso di rarità. Di originalità che ha deformato gli schemi tradizionali e classici del nostro campionato. Elemento determinante per consegnare gli azzurri alla storia. Siamo sicuramente delusi per la partenza del numero 77. Del diavoletto che lasciava brividi lungo la schiena degli avversari. Dalle note di Tropico un urlo di amarezza: “Che mme lassat’ a fa”. Che si scontra con la realtà effettuale delle cose. Il georgiano chiedeva un adeguamento contrattuale. Non voleva più gli 1.8 milioni di euro stabiliti nella primavera del 2022. Il calciatore intendeva percepire uno stipendio maggiore, anche alla luce dell’ingaggio dell’amico Victor. Aurelio De Laurentiis decise di assumere pieni poteri e di gestire in prima persona le operazioni nell’estate del 2023, chiamando il direttore sportivo Mauro Meluso a giochi già fatti.
Kvaratskhelia Napoli: a Parigi come altre vecchie glorie
È triste per noi che amiamo il pallone parlare di milioni di euro. Di trattative per il rinnovo arenate perchè ci sono società pronte ad investire il doppio. Ma è la legge del mercato. Ognuno di noi andrebbe a lavorare altrove per qualche centinaia di euro in più. Si, certo. Non è la stessa cosa paragonare la condizione lavorativa di un operaio con un atleta professionista. Che però viene coinvolto anche dalle idee della famiglia e dei procuratori. Ma questa è una storia che fa ormai parte del passato. Perchè il talento di Tbilisi ha già deciso. Il suo futuro è a Parigi, all’ombra dell’Arco di Trionfo. Con la maglia del Paris Saint Germain. Che hanno già indossato glorie mai dimenticate dalle parti di Napoli come Edinson Cavani e Ezequiel Lavezzi. Ed anche Fabian Ruiz.
Au revoir Khvicha, il futuro è dalla tua parte. Due anni e mezzo insieme. La gioia del tricolore, la serpentina contro i ragazzi di Gasperini e l’urlo a Puerta del Sol. Dove ho assistito alla gara e gli abbracci sinceri con Spalletti. Grazie per le tue giocate, le tue reti e gli assist preziosi. Abbiamo condiviso sui social ogni tua azione. E resterà impressa la cavalcata trionfale della stagione 2022/2023. Le strade si dividono e anche chi ora se la prende con te avrà modo di elogiarti quando scenderai in campo con Barcola e compagni. Non te la prendere Khvicha, come stanno facendo i tuoi connazionali giornalisti. Quando finisce una relazione d’amore, si rischia di rimanere scottati. E la reazione più profonda è la rabbia, la delusione per ciò che poteva essere. Personalmente non avrei chiesto la cessione a gennaio e avrei evitato di andare di notte, in gran segreto con un fotografo davanti al Murale di Diego. Sono pensieri diversi, lo capisco. Ma non è stata una grande mossa, a mio avviso dopo che hai disertato il ‘Maradona’.
Kvaratskhelia Napoli, Conte indica la strada per il futuro
La maturità si vede dalle reazioni che abbiamo nei momenti di difficoltà. Complicato dirlo adesso, chiaro. La delusione svanirà o forse sarà presente lo stesso. Ma avremo avuto il modo di superarla. Come quando la compagna che pensavi di avere al fianco per tutta la vita ti lascia. Si aprono nuovi scenari, nuove possibilità di cambiamenti. Che nemmeno pensavi potessero esistere. Il calcio come la vita. Sono gli attimi in cui si può acquisire una nuova forma mentis. Per programmare nuovi obiettivi. Ed essere più forte di prima. Rimettere al centro sé stessi e il bene comune. Ed accantonare libri in cui non c’è più nulla da scrivere. Il Napoli è primo in classifica, guidato da un uomo competente e forte. Che può anche non essere apprezzato per il suo modus operandi. Antonio Conte è però sinonimo di garanzia, di fiducia. Che sarebbe stato già prezioso quando Luciano Spalletti si congedò da Napoli. Proprio nelle giornate in cui Kvaratskhelia e l’amico Victor festeggiavano insieme ai napoletani. La storia non si dimentica. È parte di noi, ci racconta chi siamo e chi vogliamo essere. I sacrifici sono fondamentali per crescere. E continuare a sognare…
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