Killer latitanti, traditi dalla visita delle nonne…
Trovati i due killer ritenuti colpevoli dell’omicidio di Vincenzo Amendola, i due sono stati traditi dalle nonne…
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Lo scorso 5 febbraio, veniva ucciso, da killer sconosciuti, Vincenzo Amendola, diciotto anni appena, il corpo era stato ritrovato solo 14 giorni dopo, sepolto in un’area di campagna nel quartiere di San Giovanni a Teduccio.
Il giovane era stato ammazzato con due colpi di pistola in faccia, a carico dei killer accuse pesantissime, omicidio aggravato dal metodo mafioso del giovane nonché di porto e detenzione illegale di arma da fuoco e dell’occultamento del cadavere del 18enne.
Oggi, a poco più di un mese dell’accaduto, i due presunti killer sono stati rintracciati.
A mettere fine alla loro latitanza sono state le nonne dei due killer, le due anziane, infatti, erano andate lontano da Napoli per accudire i nipoti, Gaetano Formicola e Giovanni Tabasco entrambi 20enni, ritenuti responsabile dell’omicidio di Vincenzo Amendola, ucciso a 18 anni su decisione della camorra.
Le due anziane si erano recate nel covo dei presunti killer per non lasciarli soli durante e feste di Pasqua, le due nonne sono state seguite dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli e di Viterbo, che hanno poi arrestato i due giovani proprio a Viterbo, dove si nascondevano.
Per settimane i due killer hanno mantenuto i rapporti con le proprie famiglie, poi tre giorni fa è avvenuta la svolta, i giovani erano senza armi e non hanno opposto resistenza.
Ora dovranno rispondere delle accuse, secondo le quali sarebbe stato Formicola a finire l’opera, rimettendo in funzione la pistola, che si era inceppata al primo colpo, e ritrovata poi dai sommozzatori nelle acque di Vigliena.
L’inchiesta non è ancora chiusa, anche perché non è stato messo agli atti il movente del delitto, restano, infatti, da stabilire le frequentazioni del 18enne ucciso, se possa avere avuto qualche rapporto con esponenti della criminalità organizzata o se invece l’omicidio sia riconducibile alla sua vita privata.
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