Kême la mostra al Tempio di Serapide
Kême la mostra al Tempio di Serapide, il Macellum di Pozzuoli, l’antico mercato alimentare romano. Il progetto dell’Ente Parco Archeologico Campi Flegrei
Il Macellum di Pozzuoli, denominato Tempio di Serapide, è una delle maggiori testimonianze archeologiche di Pozzuoli. È tra i più interessanti esempi di antico mercato alimentare romano che si conosca e che si è preservato anche grazie al fenomeno vulcanico del bradisismo.
Dal 1750, anno di inizio degli scavi, il monumento è stato oggetto di studio da parte degli archeologi, che a lungo hanno dissertato per capirne la funzione.
Il ritrovamento della statua del dio Serapide fece ritenere, inizialmente, l’edificio un tempio dedicato alla divinità greco-egizia.
L’Ente Parco Archeologico dei Campi Flegrei ha inteso valorizzare con un ampio progetto che prevede anche la realizzazione di iniziative tese a favorire la conoscenza del sito sotto l’aspetto archeologico, architettonico e scientifico, attraverso attività suddivise per aree tematiche.
ATI MACELLUM
L’Ente Parco Archeologico dei Campi Flegrei ha emanato un Avviso Pubblico, finalizzato all’acquisizione di manifestazioni di interesse da parte di Operatori Economici ed Enti senza scopo di lucro per la valorizzazione culturale del sito “Macellum di Pozzuoli”, detto “Tempio di Serapide”.
A seguito dei lavori svolti dalla Commissione del MIBACT, è risultata aggiudicataria l’ATI Macellum, composta da “La Terra dei Miti srl”, “Associazione Amartea”, “Graficamente srl” ed “Aporema onlus”.
Pertanto l’ATI Macellum è il soggetto con il quale l’Ente Parco ha avviato il partenariato pubblico-privato.
L’ATI Macellum è nata per dare inizio al progetto di valorizzazione del Tempio di Serapide, un monumento tra i più interessanti del nostro territorio non soltanto sotto l’aspetto archeologico. Si divulgherà la sua importanza anche dal punto di vista scientifico, letterario e iconografico a cittadini, turisti e studenti.
Alle attività ordinarie di visite guidate e laboratori didattici si affiancheranno eventi, mostre e spettacoli, in uno stretto dialogo tra il linguaggio del contemporaneo ed il sito archeologico.
Ciò per coinvolgere un pubblico sempre più vasto nell’ottica di restituire a questo sito l’antico ruolo di cuore pulsante della città di Pozzuoli.
Tra le varie idee per il rilancio del sito nasce quella di un concorso dedicato alla Cattedra di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli per la presentazione di progetti finalizzati alla realizzazione di opere da installare nel sito.
Un concorso per il Macellum
L’Aporema Onlus ha pubblicato, nell’agosto 2020, un bando dedicato alla Cattedra di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli per la presentazione di progetti finalizzati alla realizzazione di opere da installare nel sito.
Grazie alla eccezionale professionalità degli artisti e docenti Rosaria Iazzetta, Pasquale Pennacchio e Nello Antonio Valentino, coinvolti e resisi disponibili immediatamente, l’invito è stato accolto dagli studenti che hanno prontamente risposto con slancio e passione.
Le opere selezionate da una commissione, in occasione dell’apertura del tempio di Serapide, sono state esposte e presentate con la mostra KÊME.
Il progetto espositivo, a cui hanno preso parte 14 studenti/scultori, mette in evidenza la possibile interazione tra il linguaggio contemporaneo e quello archeologico.
<<Il titolo stesso della mostra traduce l’intento, “Kême” in egiziano infatti si riferisce a “terra nera” o “materia prima”: la materia che dà origine. Così come Serapide, divinità egizia creata per favorire l’incontro tra due civiltà, Kême che da termine egiziano, in arabo diventa al-kimya trasformandosi quindi in alchimia, disciplina finalizzata alla trasformazione della materia tramite il fuoco. Terra e fuoco sono gli elementi primordiali della trasformazione, anche elementi caratteristici della terra dei Campi Flegrei.>>, come spiega il Prof. Antonio Manzoni Presidente di Aporema.
Basandosi su questi temi gli allievi hanno prodotto sculture in materiali argillosi, terracotta e/o ceramica.
Ogni opera ha una propria autonomia estetica e pur diversificando la matrice che li contraddistingue, dà vita a un percorso espositivo funzionale alla comprensione e l’evoluzione della concettualità e delle capacità scultoree che ad essi appartengono.
Francesca Arduino, Gaetano Fabozzi, Antonio Flumeri, Salvatore Mancino, Tammaro Menale, Rebecca Miccio, Roberto Pesacane, Rosanna Pezzella, Alessandro Piromallo, Salvatore Russo, Biagio Salvati, Antonio Salzano, Noemi Saltalamacchia e Lucia Schettino (cliccare sui nome per poter vedere le opere e ascoltare la spiegazione) sono i giovani artisti in mostra.
Le porte del Tempio di Serapide saranno aperte al pubblico e le opere saranno visibili fino al 30 di settembre 2021.
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