Juventus, arrestati capi ultrà per estorsioni e violenze
Estorsioni e violenze per i biglietti: arrestati 12 capi ultrà della Juventus nell’operazione “Last Banner”. La società li aveva denunciati
Estorsione, violenze, riciclaggio, ricatti: non stiamo parlando di camorra napoletana, ma di alcuni gruppi ultrà della Juventus. Quest’ultimi avevano messo su una vera e propria associazione a delinquere che è finita nel mirino della Procura della Repubblica di Torino.
Si è conclusa, questa mattina, l’operazione della Polizia di Stato di Torino denominata “Last Banner”. Operazione che ha portato all’arresto di 12 capi ultrà della Juventus.
Al termine del campionato 2017/18, erano state interrotte alcuni privilegi concessi alle tifoserie bianconere. Tuttavia, ciò ha scatenato la reazione dei capi ultras che hanno tentato di ripristinare la posizione di forza nei riguardi della società.
Quella dei “Drughi”, era una strategia “criminale” attua a recuperare centinaia di biglietti per le partite all’Allianz Stadium, con l’appoggio dei rivenditori. Non mancavano, poi, i ricatti alla società bianconera per la gestione del bagarinaggio.
Proprio a partire dalla denuncia del club di Andrea Agnelli, è scattata l’operazione che questa mattina ha portato all’arresto di 12 persone – i capi dei Drughi, dei Tradizione, dei “Viking” e del “Nucleo 1985”.
Sono in corso, con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, 39 perquisizioni con la collaborazione delle Digos di Alessandria, Asti, Como, Savona, Milano, Genova, Pescara, La Spezia, L’Aquila, Firenze, Mantova, Monza, Bergamo e Biella.
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